Libero dice che l’Italia vuole scambiare i 30mila morti covid con 600mila migranti

06/05/2020 di Enzo Boldi

Strumentalizzare. Una parole che sintetizza al meglio la vergognosa prima pagina di Libero Quotidiano di mercoledì 6 maggio 2020. Il titolo di apertura, infatti, parla dell’Italia che sarebbe pronta a sostituire le quasi 30mila persone decedute per colpa del Coronavirus con i migranti da regolarizzare. Nel sottotitolo, che accompagna l’articolo a firma del direttore responsabile Pietro Senaldi, si parla apertamente di sostituzione etnica.

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Un titolo, quello di Libero, che continua a soffiare su un vento strumentalizzando le vittime del Coronavirus in Italia. Eppure ci si era scandalizzati quando Matteo Renzi, dall’Aula di Palazzo Madama, aveva tirato in ballo i morti di Bergamo e Brescia che, secondo lui, avrebbero chiesto all’Italia di andare avanti e ripartire. E se quelle parole erano legittimamente criticabili, non si può certo sorvolare sull’ennesima scelta editoriale fatta dal quotidiano di Senaldi e Feltri.

Libero

Libero e la sostituzione etnica dei morti Covid con i migranti

Affermare che «In Italia trentamila morti rimpiazzati con 600mila migranti», facendo ironia nell’occhiello con la frase «Uno scambio svantaggioso» è un’esercizio di stile forzato e utilizzato solamente per gettare benzina sul fuoco. Unire la tragedia delle persone che hanno perso la vita per colpa del virus al tema – ampiamente dibattuto negli ultimi giorni all’interno della maggioranza, trovando le perplessità del Movimento 5 Stelle – è eticamente e deontologicamente sbagliato.

L’ennesimo titolo provocatorio

Eppure Libero ci ricasca. Si solleticano gli istinti attraverso titolo inadeguati e censurabili, con paragoni irrisori anche per quel che riguarda i morti e i familiari delle vittime che si ritrovano in prima pagina, usati per fare un bieco gioco politico. Contestare la proposta di Teresa Bellanova è legittimo e sacrosanto, ma tirare in ballo i deceduti per giochetti editorial-politici è vergognoso.

(foto di copertina: da prima pagina di Libero del 6 maggio 2020)

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