Il Movimento 5 Stelle dice che il lavoro nei campi può esser fatto da chi prende il reddito di cittadinanza

06/05/2020 di Enzo Boldi

È scontro aperto nel governo sulla proposta di Teresa Bellanova sulla regolarizzazione migranti per far ripartire il lavoro nei campi, settore fermo per via dell’emergenza sanitaria legata al Coronavirus. L’opposizione, come ideologicamente ovvio, si è detta contraria, ma anche nel Movimento 5 Stelle ci sono molte perplessità su questa ipotesi. Sta di fatto che la ministra per le Politiche Agricole ha annunciato di esser pronta a dare le dimissioni qualora non si trovasse una soluzione in questa direzione.

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«La questione mi pone di fronte a una riflessione attentissima, per me è motivo anche di permanenza del Governo. Non sono qui a fare tappezzeria – ha detto Teresa Bellanova 24 Mattino, su Radio24 -. Per me questa non è una battaglia strumentale, queste persone non votano. In questo Paese tanti guardano al consenso, noi stiamo facendo una battaglia per quelli che non voteranno». Insomma, una riflessione che potrebbe portarla anche a un clamoroso passo indietro all’interno dell’Esecutivo.

Regolarizzazione migranti, il M5S è contrario

Le tensioni sono molto evidenti, anche leggendo le dichiarazioni rilasciate poco dopo dal capo politico del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi, nel corso della stessa trasmissione radiofonica: «Il tema non è la regolarizzazione degli immigrati irregolari ma l’emersione del lavoro nero. Se su quello vogliamo lavorare, e una parte dei testi che ho letto vanno in quella direzione, ok. Ma se come ho potuto leggere c’è anche una parte di testo di intenzioni di fare una sanatoria modello Maroni, noi non ci stiamo».

La soluzione nel reddito di cittadinanza

Vito Crimi ha una soluzione per risolvere il problema nel lavoro dei campi, senza procedere con la regolarizzazione migranti: «Se i datori di lavoro, tra aziende agricole, agroalimentare, zootecnia eccetera, hanno bisogno di lavoratori devono proporre contratti di lavoro. Una delle norme che abbiamo proposto e dovrebbe entrare nel decreto maggio, è quella di consentire anche a chi percepisce misure di sostegno al reddito, come reddito di cittadinanza e Naspi, di andare a svolgere questi lavori senza perde questo diritto a quel reddito».

(foto di copertina: da SkyTg24)

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