Il titolo di Libero sulla «quarantena alla napoletana», ma le cose al nord non sono diverse

Una fotografia di una strada di Napoli con diverse persone in giro, la maggior parte delle quali con addosso la mascherina. Poi, all’interno, un’altra fotografia del mercato Ballarò di Palermo, con qualche presenza tra le bancarelle aperte, nonostante i divieti. Il titolo che Libero propone nella giornata di oggi è quello sulla «quarantena alla napoletana», accusando le regioni del sud Italia di non rispettare i vincoli imposti dal governo in merito alle misure di autoisolamento e, quindi, di affollare le strade diffondendo il contagio.

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Quarantena alla napoletana, il titolo di Libero

Nell’occhiello del titolo del quotidiano diretto da Pietro Senaldi, c’è anche un’invocazione al governatore della Campania Vincenzo De Luca che viene assecondato nella sua frase sull’utilizzo del lanciafiamme contro le persone sorprese a organizzare feste di laurea: una battuta pronunciata due settimane fa in una conferenza stampa di ricapitolazione sulla situazione del coronavirus in Italia.

«Visto da Milano – si legge nell’articolo -, il governatore può sembrare pittoresco quando minaccia di mandare i poliziotti con il lanciafiamme da chi organizza ritrovi o feste di laurea. Però le foto che arrivano dal Mezzogiorno fanno capire come la battaglia del governatore De Luca e di quello della Sicilia, per contenere le loro popolazioni è sovrumana».

Quarantena alla napoletana, e allora le foto di Genova?

In realtà il problema delle persone in strada non ha limiti geografici. Il governatore della Liguria Giovanni Toti ha mostrato alcune foto di Genova durante la quarantena, con tante persone in strada. «Amici, queste sono le immagini di via Sestri a Genova questa mattina. Così proprio non ci siamo. Vorrei chiedere a questi sconsiderati cittadini se davvero ognuno di loro ha un buon motivo per essere lì».

Ma non mancano le lamentele delle istituzioni anche per le persone in giro a Milano. Ora, al di là del fatto che una singola foto non è indicativa di quello che accade normalmente (perché può essere scattata da una prospettiva ingannevole e può allo stesso modo fotografare soltanto una situazione momentanea, non destinata a protrarsi nel tempo), al massimo il problema riguarda tutta l’Italia e non solo le regioni meridionali. Altro che quarantena alla napoletana, insomma.

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