Alessandro Sallusti su Libero dice che il giornale è finito nella lista nera dei no-vax

Il titolo forte di ieri ha scatenato una serie di insulti che avevamo notato sin dalle prime ore del mattino: ora il direttore ribadisce il suo pensiero

01/09/2021 di Gianmichele Laino

Libero è finito nella lista nera dei no-vax. Almeno è quello che ritiene il suo direttore Alessandro Sallusti, dopo il forte titolo (e la decisa scelta di campo) fatta da suo quotidiano nella giornata di ieri. Oggi, così come altre testate che nei titoli chiariscono il forte distacco dalle idee degli anti vaccinisti e di coloro che contestano la misura del green pass per il contenimento della pandemia, Libero torna sull’argomento e apre nuovamente la sua edizione con un titolo a contrasto di questa fetta della popolazione (che, fino a qualche giorno fa, leggeva attentamente le colonne del quotidiano in questione): Follia no vax, è caccia all’uomo. Nel sottotitolo si chiarisce come le minacce siano arrivate direttamente anche a Libero: «”Un altro infame da giustiziare”, “serve il piombo”, “devi crepare”. Minacce e insulti a politici, medici e a Libero perché difendono i vaccini».

LEGGI ANCHE > Ai lettori di Libero non è piaciuto il titolo «Criminali no-vax»

Libero nella lista no-vax, l’allarme del direttore Sallusti

Nel suo editoriale, Alessandro Sallusti ribadisce la sua posizione e quella del giornale di cui è responsabile: i no-vax devono essere chiamati criminali, non è possibile aggredire giornalisti e virologi. Anche se lo stesso direttore sottolinea poi che «uno è libero di non vaccinarsi» e che essere a favore della vaccinazione, invece, non vuol dire essere di sinistra.

Alcuni lettori di Libero, a quanto pare, hanno accusato la testata di questa “svolta a sinistra” come se, in effetti, il tema vaccinale fosse una questione di identità politica. A questo proposito, Sallusti ha voluto ricordare che «Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, così come milioni di loro elettori, sono vaccinati e muniti di green pass» e si è sentito in dovere di ribadire che la destra era sì libertà, ma anche «ordine e disciplina».

La sensazione è che Sallusti sia molto preoccupato che la sua posizione a favore della vaccinazione possa avere un riflesso politico sulla sua audience. Per questo motivo ha citato la destra e ha ricordato un motto caro al ventennio (ovviamente ci riferiamo a «ordine e disciplina»). In realtà il problema è oltre l’ideologia: le minacce, lo squadrismo sui servizi di messaggistica come Telegram, le bufale che si diffondono sui social network e, addirittura, le truffe che qui si consumano, le botte ai giornalisti, le segnalazioni in massa sono dei fenomeni che denotano un concreto problema di comprensione delle dinamiche sociali. Manca il rispetto per le competenze e per la professionalità e si cerca di opporre alle argomentazioni basate su analisi, istruzione e approfondimento la semplice violenza, verbale o – addirittura – materiale. Non è questione di essere di destra o di sinistra (anche se questa sembra essere la principale preoccupazione di Libero, almeno oggi). È questione di stabilire in che tipo di civiltà stiamo vivendo e che tipo di civiltà ci stanno “aiutando” a costruire i nuovi strumenti di comunicazione.

Share this article