Feltri contro Sallusti per i giornalisti licenziati: «Anche io peso morto a Libero, a Sallusti sto sul gozzo»
Vittorio Feltri non si tiene su Twitter e, con cadenza regolare, lancia un cinguettio contro le scelte di Sallusti sui collaboratori da tenere
01/07/2021 di Ilaria Roncone
Problemi in paradiso, o almeno così sembra. I toni del fondatore di Libero Vittorio Feltri rispetto alle decisioni del nuovo direttore responsabile Alessandro Sallusti – entrato in carica lo scorso 17 maggio – sono sempre più polemici. In perfetto stile Feltri, senza dubbio alcuno, sta facendo nomi e cognomi dei giornalisti e dei collaboratori i cui contratti non vengono rinnovati e che lui – se ancora avesse il potere di farlo – avrebbe tenuto. La stoccata a Sallusti non manca di sicuro ed è in uno degli ultimi tweet della carrellata di Feltri contro Sallusti nelle decisioni su chi licenziare a Libero.
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Feltri contro Sallusti e la scelta dei giornalisti da tenere
Anche io a Libero sono considerato un peso morto, a Sallusti, che ho assunto tre volte sto sul gozzo. La gratitudine è il sentimento della vigilia. Mi aspetto il benservito con calma olimpica.
— Vittorio Feltri (@vfeltri) July 1, 2021
Quell’anche fa riferimento a Paolo Becchi e Costanza Cavalli, il cui contratto non è stato a quanto pare rinnovato. In riferimento a Becchi scrive: «Il prof Becchi, uno dei pochi intellettuali che non fa escursioni sugli specchi, non è più un prezioso collaboratore di Libero. Non gli è stato rinnovato il contratto. Guai ai bravi.»; rincara con Cavalli: «Anche Costanza Cavalli, brillante e colta cronista di Libero è stata licenziata. Ovvio. I giornalisti bravi vanno cacciati, quelli scadenti hanno il posto fisso. Questa è la regola nuova.».
Fa anche il nome di chi, secondo lui, sarà il prossimo: «Presto licenzieranno anche Azzurra Barbuto perché ricca di talento. Questo è il nuovo corso inaugurato a Libero.». Insomma, Vittorio Feltri ha parecchio da ridire rispetto alle scelta dei collaboratori cui il nuovo Libero di Sallusti non ha voluto rinnovare il contratto. E scomoda anche la gratitudine che, secondo lui, è mancata da parte di colui «che ho assunto tre volte» e a cui «sto sul gozzo».
(Immagine copertina: Foto IPP/Kathe MILANO)