Dopo la promo social per i pescatori di Mazara, Di Maio ha tempo di rispondere alla lettera su Patrick Zaki?

I pescatori sono stati riportati a casa dalla Libia, ora è il momento di impegnarsi altrettanto per Patrick Zaki

18/12/2020 di Ilaria Roncone

I pescatori sequestrati in Libia sono liberi. Conte e Di Maio hanno concluso le operazioni per liberare i 18 uomini reclusi da 108 giorni a Bengas. C’è voluta la presenza fisica non solo del ministro degli Esteri ma anche del Presidente del Consiglio in Libia ma, alla fine, la situazione si è risolta nel migliore dei modi. Una vittoria per l’Italia, assolutamente, ma c’è chi si chiede – nella fattispecie la presidente dell’assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna Emma Petitti – se Di Maio si occuperà come si deve del caso di Patrick Zaki, lo studente dell’Unibo prigioniero in Egitto.

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Lettera a Di Maio per chiedere maggiore attenzione sul caso Patrick Zaki

Luigi Di Maio si è presentato al Tecnopolo di Bologna per la fine dei lavori nel centro di climatologia, incontrando il presidente della regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. Proprio questa occasione di presenza di Di Maio è stata colta al balzo da Emma Petitti per rivolgere una richiesta diretta al ministro tramite una lettera. Al di là dei discorsi sul Tecnopolo nel testo si legge: «In qualità di Presidente dell’Assemblea legislativa, l’occasione mi è – quindi – particolarmente gradita per darLe il nostro benvenuto in Emilia-Romagna e, allo stesso tempo, per rappresentarLe una situazione a cui tengo molto», in riferimento al caso di Patrick Zaki.

«Servono azioni forti e coraggiose da parte dello Stato italiano»

Riassume la situazione e parla di quella «insopportabile procrastinazione della sua custodia cautelare che procede ormai a cadenza fissa da quasi un anno, senza che si riesca nemmeno a intravedere la luce della scarcerazione». Petitti parla chiaro: «Ogni volta che il Tribunale del Cairo si pronuncia, le nostre speranze vengano puntualmente disattese, con un rinvio continuo che inizia ad assumere le forme di una farsa». L’appello a Di Maio e alle azioni concrete che l’Italia dovrebbe intraprendere , dopo aver ricordato i principi fondativi dell’Europa e la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, arriva alla fine della lunga lettera: «Servono azioni forti e coraggiose da parte dello Stato italiano che prevedano anche un ripensamento dei rapporti istituzionali e commerciali con l’Egitto, compreso il ritiro dell’Ambasciatore italiano in Egitto».

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