Come crescere sui social se sei un food content creator?
Vanessa Musumeci - sui social @lericettdivane - ha oltre 40 mila followers su Instagram e, pur mostrandosi poco, riesce comunque a raggiungere ottimi numeri. La riflessione dunque sorge spontanea: cosa determina la crescita sui social network oggi se il tuo è un profilo legato all'ambito food?
27/05/2023 di Giorgia Giangrande
Ho preparato un piatto, ha un bell’aspetto e vorrei pubblicarlo nel mio profilo Instagram. Questo è il punto di inizio di qualsiasi profilo divenuto, poi, il profilo di un food content creator. È stato così anche per lericettedivane, all’anagrafe Vanessa Musumeci, siciliana trapiantata in Sardegna che – negli ultimi anni – ha scelto di associare al suo lavoro offline anche la pubblicazione di alcune sue ricette su Instagram. Ma come si passa dall’avere un centinaio di followers – ovvero, amici, parenti e conoscenti – ad averne decine di migliaia? Proviamo a scoprirlo insieme in questo articolo.
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Mostrarsi sui social: perché sì e perché no
Avevamo già parlato di questo aspetto in occasione dell’analisi del progetto di Juless Cooking. Sicuramente, metterci la faccia rende più caldo il profilo e avvicina chi crea i contenuti a chi ne fruisce. Ma vi sono anche metodi che vanno al di là del fare delle stories parlate davanti a una ring light e con la fotocamera frontale del proprio smartphone.
È importante fidelizzare la propria community, prima di dire di averne una. È importante chiacchierare con le persone che hanno scelto di seguirci, senza dar mai per scontato il loro «follow»: un po’ come in politica. Non si può essere presenti solo in campagna elettorale. Sui social network, rispondere a un commento, intavolare una conversazione nei messaggi privati, porre delle domande a chi sta replicando le nostre ricette è parte di un atteggiamento necessario per chi vuole presidiare il canale con l’obiettivo di crescere.
Tali elementi sono ricercati anche dagli stessi clienti che, prima di scegliere un profilo a cui proporre una campagna di influencer marketing, richiedono spesso le views delle stories e vari altri dati come l’engagement rate e la demografica del proprio seguito.
I Reel in collaborazione funzionano? L’esempio de lericettedivane
Meno di due anni fa, Instagram ha introdotto la possibilità di pubblicare un post o un Reel in collaborazione. Più specificatamente: un profilo sceglie di condividere un contenuto – facendosene in un certo senso proprietario e, prima di cliccare su pubblica, può scegliere di invitare un altro profilo a collaborare. Quest’ultimo, poi, riceverà una notifica e – solo dopo averla accettata – quel Reel o quel post apparirà su entrambi i profili coinvolti. Un po’ come stiamo facendo noi di Giornalettismo su Instagram con la pagina di @bang_italia per i contenuti relativi alla rubrica Under the Reels.
Adesso la domanda è: quanto è strategicamente funzionante quest’azione? Beh, non poco. Scegliere di collaborare con un profilo con più followers, di cui si condivide lo stile, il Tone of Voice e il modo di preparare i piatti può essere l’arma vincente. Significa finire sul suo profilo e avvicinare persone potenzialmente in target anche con il proprio profilo che, diversamente, avrebbero fatto fatica ad arrivare da noi.
L’opzione appena descritta è quanto è stato realizzato da una food content creator con il profilo de lericettedivane e il risultato finale, che riportiamo di seguito, è un Reel da ben 158mila views.
In conclusione, dunque, va detto che quelle descritte siano le sole soluzioni per crescere sui social se sei un food content creator? Certo che no, ma l’insieme di questi suggerimenti – unitamente a tanta costanza, determinazione e sensibilità verso ciò che potrebbe piacere a chi ci segue – è senz’altro un buon punto di partenza. Parola di Giornalettismo!
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