«Juless.cooking è il mio spazio creativo». Giulia Senese e il suo racconto social della cucina

Come ha costruito il progetto su Instagram e su TikTok: come si evolve e come cambia nel tempo

20/05/2023 di Hilde Merini

Sono molti i content creator nati durante la pandemia. Complice la noia, il lockdown e la possibilità di dedicarsi alle proprie passioni. Soprattutto il settore food ha visto un’esplosione durante il 2020, spingendo molti talenti nascosti a mettersi alla prova davanti alla telecamera. Tra questi @juless.cooking, progetto nato nel marzo 2020 dalla mente di Giulia Senese, ragazza veneta di 25 anni.  

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Intervista a Giulia Senese sul concetto alla base di @juless.cooking

«In quel periodo c’è stato il boom di TikTok e mi è venuta voglia di condividere la mia passione per la cucina» – ci racconta Giulia in merito al suo approdo sui social. Dietro al nickname di “juless.cooking” non c’è solo un profilo social, ma c’è un paesaggio digitale, un suo “spazio creativo” dove può condividere la passione per la cucina con centinaia di persone. L’interazione con gli utenti è sicuramente una parte importante nel lavoro di Giulia, che ci confessa che ha sempre amato cucinare. Ma che oggi grazie al suo progetto «è ancora più bello perché ho un confronto con tante persone». 

Un riscontro che spesso è differente in base al tipo di contenuto postato e alla piattaforma. Per Giulia «è sempre molto curioso vedere come lo stesso video ha due impatti diversi sui social», soprattutto accorgersi e notare le differenze di funzionamento delle due piattaforme. 

Queste differenze dipendono in parte dall’algoritmo, ovvero dal modo in cui il social viene progettato e disegnato per dare maggiore o minore risalto a un contenuto. In parte, invece, dipende dal tipo di pubblico presente su social network: in questo caso non c’è matematica che tenga, ma la buona riuscita di un contenuto viene tutta affidata alla sensibilità del creator.  

Le differenze tra i social network utilizzati da Giulia Senese

Giulia, nella sua esperienza come content creator, ci racconta: «La differenza principale che riscontro tra i due social è sicuramente la velocità con cui un video va virale. Ho notato che su TikTok se un video piace va virale subito e nella prima giornata ha tantissime visualizzazioni. Poi si ferma. Su Instagram, invece, la crescita è più lenta, però continua per più giorni, anche per settimane a volte».   

Certo, è necessario rimarcarlo nella nostra conversazione, alcune qualità nel settore food sono ancora imprescindibili per la buona riuscita di un contenuto in termini di engagement e fruizione. Primo fra tutti, la qualità del video: meglio se in HD. L’importante, come sottolinea Giulia, è partire bene in fase di pre-produzione: usare un telefono di fascia alta o una videocamera. Su questo bisogna sottolineare inoltre come ormai molti smartphone riescano a raggiungere performance talmente alte da essere preferite alle videocamere e fotocamere professionali. «La qualità del video è importantissima. Purtroppo Instagram e TikTok tendono a ridurla una volta che il video è pubblicato, quindi è importante partire da una buona base». Giulia su questo è molto migliorata negli ultimi anni: «Inizialmente i video non erano un granché, ma un po’ alla volta ho capito come registrare ed editare i video e da lì non mi sono più fermata».     

Un’altra sfumatura della struttura del contenuto che sta diventando sempre più importante nel settore food e in altri, è sicuramente la presenza “fisica”, potremmo dire umana, del creator. Ovvero, apparire sui social con la propria faccia e fisicità implica necessariamente un avvicinamento alla propria community e un miglioramento nelle performance del profilo. “Esserci” sui social, con la propria personalità e con il proprio corpo, non è però cosa da tutti, e questo va detto. 

Giulia per il futuro pensa a far crescere il suo progetto. Vorrebbe pubblicare un numero maggiore di contenuti, cercando come sempre di far convivere la sua vita da studentessa con quella da creatrice di contenuti. Vorrebbe anche ampliare i suoi video su YouTube, condividendo ricette più lunghe e ricche di dettagli, dove riuscire a spiegare il procedimento della preparazione di un piatto con tranquillità. «Poi un sogno sarebbe quello di aprire un blog». Ma questo, forse, sarà un altro capitolo (digitale) della storia.   

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