Il cibo instagrammabile è un trend ancora in voga?
Fotografare il cibo andava di moda nel 2012, oggi vanno le video ricette, sia su Instagram che su TikTok (ma anche nel buon vecchio Facebook). Come quelle di Juless Cooking, food content creator da 125k che - grazie alle sue ricette - attira nei social molto consenso. Ma perché il trend del «cibo instagrammabile» funziona ancora?
20/05/2023 di Giorgia Giangrande
Va ancora di moda fotografare il cibo? Prendiamo, per esempio, la circostanza di una cena al ristorante: quanti ancora fotografano il piatto prima di iniziare a mangiare? Intorno al 2012/2013, quando Instagram in Italia era ancora roba per pochi, i feed degli utenti iscritti sul social network erano pieni di foto del cibo, rigorosamente con una pessima risoluzione. Ci sentivamo tutti un po’ «food blogger», come si usava dire quasi in modo macchiettistico. Con il tempo, anche la professione del food blogger (chi lo era davvero, si intende) si è evoluta e la maggior parte dei food blogger è diventata food influencer e, poi, food content creator. Come Juless Cooking – all’anagrafe Giulia Senese – che delizia ogni giorno i suoi followers con video-ricette instagrammabili.
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Come si concilia la cura ai dettagli con la diffusione dei finsta?
Vi ricordate dei finsta? Ne avevamo parlato qualche tempo fa. Sempre più giovani appartenenti alla generazione Z – e in particolare quelli di età compresa tra i 13 e i 20 anni – hanno ben due profili su Instagram. Finsta è dunque la tendenza di avere un doppio profilo su Instagram: uno convenzionale accessibile ai propri familiari e conoscenti e uno privato, dove ci si mostra senza veli e dove non si sente il peso della vetrina Instagram(mabile).
Come si concilia tale tendenza alla spontaneità con l’instagrammabilità di molti contenuti che, nonostante non sia più il 2012, continuano a funzionare? La risposta è semplice: per quanto sui social network sempre più spesso venga premiata l’amatorialità, la qualità non passa mai di moda.
Dunque, possiamo dirlo: l’una non esclude l’altra. Cura estetica dei contenuti non vuol dire necessariamente perfezione e amatorialità non vuol dire necessariamente contenuti di bassa qualità. Questo è l’ossimoro dei social network, oggi.
I contenuti virali sono ancora l’unico strumento per crescere sui social?
Fare lo zoom su un piatto, usare sempre lo stesso font, adottare lo stesso stile di ripresa, registrare sempre con la stessa luce (naturale e non) sono piccoli e fondamentali accorgimenti per creare una community di utenti affezionati. Pronti a replicare le tue ricette. Esattamente quanto successo a Juless Cooking che, nonostante tenda a mostrarsi poco sui social che presidia – Instagram e TikTok – non perde in termini di audience e, anzi, il trend della sua crescita è sempre in positivo.
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Perché seguire un profilo di solo cibo come quello di Juless Cooking?
Più volte, nell’ambito della rubrica Under the Reels, ci siamo soffermati sull’importanza dell’aspetto visual affinché un determinato profilo acquisisca autorevolezza e immediata riconoscibilità agli occhi di chi lo segue. Abbiamo iniziato a parlarne per Biccy, poi per Similarity, ma anche per Blog Tivvù.
Alla visual identity, però, dev’essere associata anche una content identity: chi mi sta presentando questa video ricetta? Qual è l’elemento di originalità rispetto al modo in cui la stessa è stata proposta nel corso degli anni? Se la content identity è ben delineata, l’aspetto grafico e visivo non può che essere un degno accompagnatore. Perché se da una parte la qualità di un prodotto, di un piatto, di un montaggio nei Reels, dev’essere l’aspetto più importante, è pur vero che anche l’occhio vuole la sua parte.
E per rispondere alla domanda del titolo «Il cibo instagrammabile è un trend ancora in voga?», se per cibo instagrammabile si intende dedizione e cura di uno scatto per meglio raggiungere più persone, la risposta è sì, è un trend ancora in voga e si chiama: essere un food content creator. Proprio come Juless Cooking.