Le nuove regole per le pubblicità delle criptovalute nel Regno Unito

Da Londra arriva un avviso ben preciso rivolto a tutte le società che si occupano di monete virtuali

22/03/2022 di Redazione

Regole molto più stringenti, perché la comunicazione deve essere chiara. E Londra ha deciso di intensificare la sua attività di monitoraggio in merito alle pubblicità delle criptovalute nel Regno Unito. L’ASA, la Advertising Standards Authority, ha inviato una richiesta ufficiale a 50 società che operano nel settore, indicando nella data del 2 maggio la scadenza per apportare le modifiche -indicate in una serie di linee guida – alla comunicazione pubblicitaria in tutto il Paese.

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Come riporta il portale CoinDesk, le principali linee guida indicate dall’ASA in merito alle pubblicità di criptovalute nel Regno Unito si basano su tre punti ben definiti: ricordare ai possibili acquirenti che la vendita dei coin o token digitali non sono regolamentate dalle autorità statali; indicare ai futuribili clienti i rischi di investimento in un bene volatile che potrebbe vedere il suo valore diminuire nel tempo; sottolineare che questo tipo di investimento non possa essere gestito da chiunque, ma occorre una conoscenza delle dinamiche di mercato. Insomma, si vogliono evitare i classici annunci in cui si promette l’inverosimile, mettendo in evidenza anche le ombre.

Criptovalute nel Regno Unito, le nuove regole per le pubblicità

Questo avviso è stato rivolta alle circa 50 aziende e società che operano anche nel Regno Unito e che sono finite nel mirino dell’ASA nel corso dell’ultimo anno, quando la campagna pubblicitaria attorno alle criptovalute (con la crescita delle stesse società) si è notevolmente intensificata. E tra i nomi si trovano giganti del settore – alcuni molti noti anche in Italia – come eToro, Coinbase, Luno e Crypto.com. Tutte già colpite da sentenze in cui venivano evidenziate le criticità delle loro campagne pubblicitarie. E per loro ci sarà tempo fino al 2 maggio per adeguarsi alle nuove linee guida.

Il caso Arsenal

E il Regno Unito non è nuovo a questa accortezza e controllo. Sia a livello pubblicitario, sia a livello di criptovalute e il mondo del virtuale. Nel recente passato, infatti, il caso più emblematico riguardò l’Arsenal, con il club finito proprio nel mirino dell’ASA per alcuni post social relativi alla vendita di token relativi alla squadra. In quel caso, infatti, venne contestato ai Gunners la mancata trasparenza nella comunicazione ai consumatori dei “rischi” economici per l’acquisto.

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