Mondo crypto: occhi puntati su guerra in Ucraina e ordine esecutivo di Biden

Cosa bisogna aspettarsi dai mercati finanziari durante queste tensioni geopolitiche: gli indicatori

11/03/2022 di Redazione

I mercati finanziari nella prima parte dell’anno sono stati caratterizzati da una crescente tensione, dovuta principalmente ai problemi strutturali con cui si conviveva da un po’ di tempo, ma nelle ultime settimane l’escalation degli scontri nell’Europa orientale ha contribuito ad appesantire un quadro generale abbastanza deteriorato. Naturalmente il mondo crypto non è rimasto immune da questo contesto, tuttavia dalla guerra in Ucraina è emersa anche una certa resilienza del settore: in particolare il Bitcoin, in più occasioni, ha registrato rapidi quanto inaspettati upward trend dai minimi di periodo, difendendo una zona supportiva molto importante.

Anche se gli addetti ai lavori attribuiscono poca rilevanza a queste strutture di breve termine, innescate probabilmente dall’intensificarsi dei movimenti in BTC dopo il blocco dello SWIFT in Russia, i risparmiatori iniziano a guardare con estremo interesse all’eventualità che da qui ai prossimi mesi possa ripristinarsi la tendenza positiva interrotta nel Novembre 2021.

Sulla base di tali considerazioni cresce l’attesa per le risultanze dell’ordine esecutivo firmato da Joe Biden: Il Presidente degli Stati Uniti, nella fattispecie, ha dato mandato alle Agenzie Governative di analizzare i rischi connessi alla diffusione sempre più marcata delle criptocurrency e di valutare la possibilità, in riferimento a quanto premesso, di creare un token di stato. L’emanazione di un provvedimento di questa portata si è resa necessaria, per sollecitare le Autorità a ricalibrare i rischi per i consumatori e per gli investitori su questa tipologia di mercato, che nel solo paese ha raggiunto la stratosferica dimensione di 1750 miliardi di dollari.

Secondo recenti studi commissionati dalla Casa Bianca, il 16% della popolazione statunitense, quasi 40 milioni di individui, è venuto in contatto almeno una volta con gli asset digitali. Gli esperti di Criptovaluta.it, testata di riferimento su tematiche inerenti le criptovalute, ritengono che notizie di questo tipo più di altri fattori possano influenzare al momento i corsi del settore. Per questo motivo il sito propone costanti aggiornamenti che fanno da cornice ad approfondite analisi dei vari token.

Le mani forti su Bitcoin

Una notizia molto interessante sugli ultimi movimenti che hanno caratterizzato Bitcoin, diffusa anche sul profilo twitter di criptovaluta.it, riguarda le attività del terzo portafogli digitale per dimensioni: l’identità anonima, che gestisce il wallet, ha da poco acquistato un’ingente quantità di sottostante -730 BTC per esattezza- corrispondente ad un controvalore superiore a 28 milioni di dollari. Gli esperti di Criptovaluta.it hanno persino indicato il codice identificativo del device, verificabile con apposito scan: l’importanza dell’informazione è rappresentata dal fatto che negli ultimi mesi, le stesse mani forti, avevano alleggerito una grande size di sottostante in prossimità di massimi di periodo della quotazione da cui è partita l’ultima correzione, uno schema che, realizzato al contrario, potrebbe anticipare una bull run.

Criptovalute: salta il divieto per tecnologie PoW in Europa

Un altro evento da tenere in considerazione è la votazione, in calendario per metà marzo, da parte del Parlamento Europeo sulla prima piattaforma normativa condivisa riguardante le criptovalute.

In principio il tema dell’incontro era stato individuato nel possibile ban nell’Area Euro delle tecnologie Proof of Work -il protocollo di validazione di Bitcoin e di tutte le cripto di prima generazione per intenderci-, colpevoli di avere un impatto ambientale negativo, contrapposto al Green Deal che si sta sviluppando a livello continentale; tuttavia in un secondo momento si è deciso di far virare la discussione su argomenti riguardante l’Authority che dovrà occuparsi del mercato degli asset digitali.

Criptovalute: cosa aspettarsi dopo la crisi geopolitica

A chiudere il quadro molto dettagliato della situazione attuale delle criptocurrency è un’analisi di Credit Suisse sulla crisi geopolitica, presentata da Criptovaluta.it: la grande Banca d’Affari elvetica ha elaborato uno studio in cui si fa riferimento alla possibilità che dalle ceneri del conflitto, che in Europa sta avendo un forte impatto sulle valute e sulle materie prime, potrebbe nascere un nuovo ordine monetario internazionale incentrato sulle valute virtuali.

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