«Non c’era motivo per arrestarla»: Lara Comi torna a essere libera

06/12/2019 di Enzo Boldi

Gli arresti domiciliari non avevano senso, un po’ come per Andrea Carletti, il sindaco di Bibbiano. Anche a Lara Comi, ex eurodeputata di Forza Italia coinvolta in un’indagine per corruzione e truffa ai danni del Parlamento Europeo, sono stati revocati gli arresti domiciliari a cui era obbligata dal 14 novembre scorso. Secondo il Tribunale del riesame, infatti, la 36enne politica non è accusata di reati così gravi da giustificare la privazione della libertà, seppur non in carcere.

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I giudici milanesi del Riesame, infatti, hanno annullato la misura cautelare per tre capi di imputazione sui sei che vedrebbero coinvolta l’ex europarlamentare eletta con Forza Italia per due mandati (dal 2009 al 1° luglio 2019). Inoltre ha valutato la detenzione ai domiciliari come una pena esagerata rispetto agli altri tre reati contestati che dovranno essere accertati con un processo.

Revocati i domiciliari per Lara Comi

Lara Comi, dunque, da giovedì sera è tornata a essere una donna libera. La sua libertà personale, però, non riguarda l’ambito lavorativo. L’ex eurodeputata, infatti, non potrà guidare la sua società (che si occupa di marketing) per sei mesi per via dell’interdizione dall’esercizio degli uffici direttivi delle imprese. Un male minore rispetto a quanto accaduto nell’ultimo mese con l’obbligo dei domiciliari.

Le accuse che restano in piedi

Il Tribunale del Riesame, però, non l’ha scagionata da tutte le accuse per i presunti reati che la Procura le ha contestato. Resta in piedi, infatti, l’ipotesi di truffa al bilancio del Parlamento europeo per aver aumentato lo stipendio del suo portavoce in modo da spostare quei fondi (europei) al finanziamento della costola provinciale di Forza Italia. E non solo: le accuse riguardano anche la corruzione per una consulenza sospetta e di finanziamento illecito. Per il momento, però, Lara Comi torna libera perché non sussistevano le condizioni per procedere con gli arresti domiciliari.

(foto di copertina: ANSA/FLAVIO LO SCALZO)

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