Salvini preferirebbe che nei laboratori di ricerca non si lavorasse sui virus | VIDEO

27/03/2020 di Enzo Boldi

Quando Matteo Salvini va a vaccinarsi contro l’influenza, forse pensa che quell’immunizzazione sia stata trovata in strada, per puro caso. Quando Matteo Salvini fa vaccinare i propri figli – pur dicendosi contrario all’obbligatorietà – forse pensa che quel rimedio contro le malattie sia stato scoperto tra i banchi di un supermercato. Altrimenti non si spiegherebbe la presa di posizione del leader della Lega contro il laboratorio cinese che stava lavorando sui coronavirus – e non sul Covid-19 – nel 2015.

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Durante la sua intervista a Piazzapulita, l’ex ministro dell’Interno – rispondendo alla domanda di Corrado Formigli su quel servizio del Tg Leonardo del 2015 diffuso sui suoi canali social con il chiaro intento di colpevolizzare i cinesi di aver prodotto in laboratorio il coronavirus – ha detto che non si sente tranquilli nel vedere e sapere che in un laboratorio cinese – ma anche in quelli di tutto il mondo – si lavori sui virus.

Laboratorio cinese, per Salvini non si devono occupare di virus

«Era un altro virus polmonare – tuona Matteo Salvini rispondendo a Formigli -. Se lei è tranquillo sapendo che nel laboratorio cinese lavoravano a virus polmonari… Io non sono tranquillo perché preferirei lavorassero su altro nei laboratori del mondo. Se per lei è normale che qualcuno sperimenti dei virus polmonari che poi possono sfuggire». Peccato che, e lo dice la storia della medicina, i virus vengano da sempre studiati e trattati in laboratorio, cercando di trovare correlazioni tra esseri viventi.

Perché si studia nei laboratori

E perché lo si fa? Per trovare cure e vaccini, cercando di giocare di anticipo sulle eventuali trasformazioni di un virus, attraverso modifiche del suo genoma. È così, da sempre, che nei laboratori di tutto il mondo – e non solo da quello cinese – lavora la scienza. Ricerca e studio per tentare di arginare quel che è presente sulla terra e quel che può trasformarsi. Perché le malattie si scoprono lavorandoci attivamente e non aspettando passivamente in un banco salumeria di un qualsiasi supermercato.

(foto di copertina e video: da Piazzapulita, La7)

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