La vera storia di Django Unchained

The Daily Beast ci racconta la storia della persona che ha ispirato Quentin Tarantino nella realizzazione del suo ultimo film Django Unchained. Partiamo da una precisazione: la storia del film non è proprio esatta. Non esiste nessun cacciatore di taglie tedesco ha mai collaborato con uno schiavo per uccidere i ricercati e chiedere la taglia prevista.

I FATTI VERI – Inoltre nessuno schiavo ha mai girato per il Mississippi prima della guerra civile nel tentativo di salvare la moglie da un piantatore di cotone malvagio. Ma tolte queste due precisazioni, la storia di Django Unchained si basa su fatti veri. La vera storia del regno del Cotone prima della Guerra Civile è stata raccontata da due libri scritti da altrettanti storici, Joshua e River Walter Johnson, i quali hanno confermato che i proprietari degli schiavi con fantasie “pratiche” hanno avuto conseguenze mortali. Nel 1835 il Mississippi godeva di piena salute.

 

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LA STORIA DI JOHN MURRELL – I prezzi del cotone erano in costante aumento, l’immigrazione interna era forte ed il governo vendeva agli schiavisti le terre sottratte agli indiani. Gli schiavi crescevano ad un ritmo insostenibile, tanto che lo Stato avrebbe avuto da lì a poco una maggioranza di abitanti nera. Il boom del cotone creò una distorsione nella società, distorsione rappresentata dalla storia di John Murrell, già ladro di cavalli e schiavo che arrivò nel 1830 nel profondo sud. Il suo nome divenne famoso dopo la pubblicazione di un opuscolo che incitava all’insurrezione schiavista in tutto il Sud nel giorno di Natale 1835.

LA RIVOLTA SOFFOCATA – Quest’opuscolo riuscì ad attirare numerosi schiavi ed in poco tempo iniziò a girare sottotraccia nello Stato. Alcuni schiavi vennero arrestati, confessarono e vennero impiccati. Nessuno sa con esattezza quanti siano i morti ma parliamo di decine di persone. Gli schiavi riferirono poi dell’estrema attenzione alla loro causa riservata da alcuni proprietari bianchi. Questi vennero giudicati da un comitato locale nato al di fuori di ogni legge e venne organizzato un processo nel quale l’accusa usava come prova le dichiarazioni degli schiavi ormai uccisi. Cinque di loro vennero impiccati il 4 luglio ma solo uno ammise di essere un membro del clan Murrell. Nel mentre a Vicksburg, località non troppo lontana dal fulcro di questa storia, era in corso la purificazione rituale della società viziata dal “Murrellismo”.

LA TESTIMONIANZA DI LINCOLN – Uno scontro tra fazioni occorso durante il giorno dell’indipendenza ha portato i rispettabili locali a cacciare i “delinquenti” seguaci di Murrell. Nella lotta un medico rimase ucciso e la folla linciò cinque dei “balordi”. Gli scontri portarono ad un numero di morti inusitato anche per la violenta società del Mississippi d’allora. Testimone di questa storia fu Abramo Lincoln il quale, durante un incontro occorso tre anni dopo al liceo dei giovani uomini di Springfield parlò della morte a Saint Louis di un uomo di colore, un omicida, venne bruciato vivo in strada in un’opera di sacrificio. Lo stesso Lincoln spiegò poi che all’epoca gli alberi del Mississippi erano pieni di corpi penzolanti ed ala luce di queste storie è difficile immaginare come Django e Broomhilda abbiano potuto girare liberamente senza che nessuno li inseguisse. (Photocredit Lapresse)

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