La storia di Kai Zhuang e la nuova frontiera del “Cyber Kidnapping scam”

Un 17enne cinese vittima di un rapimento informatico negli Stati Uniti

03/01/2024 di Enzo Boldi

Una storia che sembra tratta da un thriller, ma che – in realtà – racconta uno spaccato di realtà moderna. La vicenda che ha visto coinvolto il giovane Kai Zhuang, uno studente cinese di 17 anni che si trovava negli Stati Uniti nell’ambito del più classico degli scambi culturali, è la rappresentazione di come il digitale entri in stretto contatto con la vita reale anche per quel che riguarda le attività criminali. In questo caso, si parla di rapimento informatico, il cosiddetto “cyber kidnapping scam“, che ha visto la vittima “obbedire” alle richieste e alle minacce dei rapitori. Di fatto, l’adolescente si è rapito da solo, ma non per cercare di estorcere per se stesso soldi alla famiglia.

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Una vicenda dai molti chiaroscuri iniziata, presumibilmente, lo scorso 20 dicembre. La polizia di Riverdale, che ha condotto le indagini, sostiene che tutto sia partito in quella data perché le immagini delle telecamere di sicurezza lo avevano immortalato mentre portava con sé (a Provo, nello Utah) del materiale da campeggio. La famiglia che lo ospita negli Stati Uniti, la Scuola e la sua famiglia in Cina, ne avevano denunciato la scomparsa il 28 dicembre e il 17enne è stato ritrovato nelle scorse ore all’interno di una tenda nel deserto innevato dello Utah: infreddolito, impaurito e spaesato.

Cyber Kidnapping scam, la storia del giovane Kai Zhuang

Come riporta la BBC, gli investigatori pensano che si tratti di cyber kidnapping scam. Un rapimento informatico, con i rapitori che “costringono” la vittima ad allontanarsi da casa e rapirsi da solo. Il tutto mentre loro, inviando immagini e altro, minacciano la famiglia cercando di estorcere loro del denaro a titolo di riscatto. E la famiglia di Kai Zhuang ha versato nelle casse dei criminali ben 80mila dollari. Una vicenda inquietante, con una tendenza che sembra aver preso piede in molte zone del mondo. Ma come si configura questa truffa?

Stando alle ricostruzioni delle forze dell’ordine, il caso di Kai Zhuang è l’emblema del rapimento informatico: la vittima viene contattata online e minacciata. Lo si costringe ad assumere comportamenti tipici del rapimento: allontanarsi da casa, trovare un posto in cui rimanere nascosti dalle indagini, scattarsi fotografie per consentire ai rapitori di “tenere aggiornata” la famiglia o coloro ai quali viene richiesto il pagamento del riscatto. Il tutto sotto minaccia e sotto un controllo costante (probabilmente attraverso FaceTime o Skype. Di fatto, anche la famiglia del rapito è a conoscenza che i criminali non siano con la vittima. Ma si adeguano alle loro richieste nella speranza che – a prescindere dalla distanza – non venga fatto nulla di male.

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