La «jihad del sesso» delle ragazze tunisine
20/09/2013 di Valentina Spotti
Passate di mano in mano come se fossero oggetti, e letteralmente «usate» da venti, trenta, anche cento uomini. Era esplosa qualche mese fa la polemica internazionale della «jihad del sesso» dopo le rivelazioni di un militare tunisino che si era arruolato al fianco dei ribelli siriani e che aveva combattuto ad Aleppo prima di un difficoltoso rientro in patria. All’epoca l’uomo aveva detto che erano moltissime le ragazze tunisine, poco più che adolescenti, costrette ad andare in Siria per offrirsi ai miliziani ribelli, per onorare la tradizione del matrimonio con «coloro che fanno la guerra santa».
L’ALLARME DEL MINISTRO TUNISINO – Oggi il ministro degli interni di Tunisi, Lotfi Bin Jeddo, lancia un nuovo allarme all’Assemblea nazionale costituente: alcune di quelle ragazze sono rientrare in Tunisia, e sono incinte. Si tratta del risultato di mesi di schiavitù sessuale, in cui queste giovani, poco più che adolescenti, sono costrette a ripetuti rapporti sessuali con i ribelli siriani, in nome della cosiddetta jihad del sesso. «E noi restiamo in silenzio, senza fare nulla» – ha dichiarato Bin Jeddo, ricordando che, nel marzo scorso, il ministero degli Interni aveva vietato a 6.000 tunisini di entrare in Siria, arrestando anche 86 sospettati di aver formato ”reti” per inviare giovani tunisini in Siria, per far loro combattere la guerra santa. Giovani, giovanissimi: la maggior parte degli uomini bloccati prima di partire per la Siria, ha aggiunto il ministro, aveva meno di 35 anni.
I FIGLI (ILLEGITTIMI) DELLA GUERRA SANTA – La situazione non è certo migliore per le «ragazze di conforto», che vengono reclutate dai salafiti e da associazioni pseudo caritatevoli nelle zone più povere della Tunisia, quelle rurali o popolari, e inviate in Siria per soddisfare i ribelli più estremisti, che da oltre due anni combattono il regime di Bashar al-Assad. I figli nati da queste unioni forzate resteranno illegittimi, perché nati fuori dal matrimonio: è improbabile che i padri li riconoscano e i figli della guerra santa resteranno per sempre «bollati» con una X. Come le loro giovanissime madri.
(Photocredit: Getty Images, foto di repertorio)