La bufala della bambina morta a Sesto al Reghena dopo il vaccino

Una storia che non esiste, con il Comune in provincia di Pordenone costretto a intervenire per smentire il tam tam mediatico provocato da questa fake news messa in giro dagli anti-vaccinisti

01/12/2021 di Enzo Boldi

Il modus operandi è sempre lo stesso: si inventano nomi, si trova una fotografia (magari semplicemente cercando su Google), si cerca sulla mappa una località in cui far “pascolare” questa bufala e la si dà in pasto ai social per portare avanti la propaganda anti-vaccinista. È successo in passato e si ripete anche oggi, con la vicenda – falsa – della bambina morta a Sesto al Reghena (in provincia di Pordenone) dopo aver ricevuto l’immunizzazione anti-Covid. E il piccolo Comune friulano è dovuto intervenire per mettere la parola fine su questa fake news.

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«La piccola G****** F***** uccisa dal siero sperimentale. È ufficiale: è si Sesto al Reghena, in provincia di Pordenone, la prima bimba vittima di vaccino. Questo governo assassino deve pagare… e ovviamente i media tacciono. Giù le mani dai bambini». Questo è quanto compare in una sorta di foto-comunicato – con tanto di immagine di una bambina e nome (che noi abbiamo provveduto a censurare) – dal fronte no vax.

Bambina morta a Sesto al Reghena, la bufala dei no vax

I cliché, come spiega Bufale.net, sono sempre gli stessi: la scelta di un luogo preso a caso sulla mappa dell’Italia, una fotografia scaricata da internet e i toni da terrorismo seguendo i soliti crismi: da «Giù le mani dai bambini» al «siero sperimentale», fino ad arrivare al grande classico che, come un Cinepanettone, si ripropone senza soluzione di continuità: «E ovviamente i media tacciono». Ebbene sì, questa storia della bambina morta a Sesto al Reghena dopo il vaccino non è stata raccontata da nessun “media”, ma c’è un motivo: perché nessuna bambina è morta in quella cittadina friulana dopo il vaccino.

La replica del Comune

Perché quella bambina non esiste, quel nome non esiste. E il sindaco di Sesto al Reghena è dovuto intervenire per smentire in toto questa vergognosa bufala.

«Questa ignobile “fake news” cita nome, cognome e addirittura la fotografia, di una minore, non iscritta all’Anagrafe della popolazione residente e non conosciuta a questi Uffici. L’Amministrazione comunale che rappresento si dissocia con forza da questa falsa notizia – particolarmente sgradevole, perché riguarda un bambino associato ad uno dei temi più delicati del difficile periodo che tutti stiamo vivendo – e si riserva ogni azione nei confronti degli autori e di chiunque dovesse danneggiare l’immagine del nostro Comune». Ecco perché i media, fino a oggi, non ne hanno parlato.

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