Biden lancia una indagine di sicurezza nazionale su Kaspersky

Ancora una volta - come è accaduto anche in altri Paesi UE - il motivo è l'invasione russa dell'Ucraina

09/05/2022 di Gianmichele Laino

Non solo in Italia, non solo l’Europa. Secondo quanto apprende Reuters, anche negli Stati Uniti è partita una indagine di sicurezza nazionale sull’azienda che si occupa di sicurezza informatica Kaspersky. Il suo software antivirus è tra quelli più utilizzati al mondo ma, dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, sono diversi gli Stati che hanno avviato delle indagini o che – come è accaduto in Italia – hanno addirittura chiesto di rinunciare a Kaspersky a chi, lavorando nella pubblica amministrazione, lo utilizzava abitualmente. L’amministrazione di Joe Biden – è la notizia dell’ultima ora – ha avviato una indagine di sicurezza nazionale sull’azienda.

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Indagine su Kaspersky anche negli Stati Uniti

L’analisi su Kaspersky era partita già dallo scorso anno, quando si erano intensificate le minacce alla sicurezza informatica nazionale in seguito a cyberattacchi di matrice russa (attacchi su cui, è meglio specificarlo, non era accertata una influenza da parte del Cremlino, ma che erano afferibili a gang di cybercriminali). Tuttavia, la svolta con l’accelerazione sull’azienda si è avuta soltanto con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, con un diretto coinvolgimento della Casa Bianca.

Al momento, i dipartimenti del Commercio e della Giustizia degli Stati Uniti e i rappresentanti di Kaspersky hanno rifiutato di commentare la notizia. Non è chiaro, inoltre, che cosa succederà al termine di questa indagine e quali conseguenze avrà sull’impiego di Kaspersky anche nel settore privato (oltre alle esistenti limitazioni sull’impiego del software nel settore pubblico, con il divieto dell’utilizzo nelle istituzioni federali americane). L’obiettivo dell’indagine è verificare l’esistenza di eventuali legami tra l’azienda e le autorità del Cremlino per quanto riguarda la gestione di dati sulla sicurezza. Per ora, però, non c’è alcuna indicazione che Kaspersky possa essere effettivamente coinvolto in questo scambio di informazioni. Il rischio – per gli Stati Uniti così come è avvenuto per altri Paesi dell’Unione Europea compresa l’Italia – è che si cerchi a tutti i costi un capro espiatorio anche a livello di aziende che si occupano di sicurezza, nel clima di guerra ibrida che si sta respirando sin da prima dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

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