Cybercrime: Gabrielli della Polizia Postale ha dichiarato che gli “attacchi per frodi ad asset aziendali nel 2021” sono aumentati del 70%

Il Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni ha, inoltre, dichiarato che il cybercrime è stato la prima causa di attacchi nel mondo nel 2020

31/05/2022 di Martina Maria Mancassola

Ieri vi abbiamo parlato delle ultime dichiarazioni di Franco Gabrielli, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, autorità delegata per la sicurezza della Repubblica che, ad Adnkronos Live, ha negato qualsivoglia attacco hacker da parte di Killnet, nella giornata di ieri, evidenziando «al momento solo marginali criticità». Già in passato, il sottosegretario aveva sottolineato l’importanza della «resilienza cibernetica» e la necessità di far acquisire al nostro Paese «una propria autonomia a livello tecnologico». Ad inizio anno era intervenuta anche la Polizia Postale, che rilevava – nel suo report del 2021 -, un elenco di tutti i reati connessi ad attacchi hacker o a cybercrime registrati in Italia. Gli attacchi hacker registrati nel 2021 raggiungevano quota 5434 e venivano subiti da infrastrutture sensibili. Ora, le aziende pubbliche e private, nonché gli enti istituzionali dello Stato, sono davvero pronti a prevenire e/o bloccare questa tipologia di attacchi che è cresciuta sempre di più con la guerra russo-ucraina? No, c’è ancora molto da fare nel campo della cyber security in Italia ma anche in Europa. Ivano Gabrielli, Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, ha appena dichiarato che il cybercrime è in aumento nel nostro Paese ed è stato «La prima causa di attacchi (81%) a livello globale nel 2020», aggiungendo che il cybercrime nella specie di «attacchi per frodi ad asset aziendali» è cresciuto nel 2021 del 70%.

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Le ultime dichiarazioni di Ivano Gabrielli in merito al cybercrime in aumento in Italia

Ivano Gabrielli, Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, ha dichiarato – in audizione in Commissione parlamentale di inchiesta sulla tutela dei consumatori e degli utenti che: «Nel 2017 il Cybercrime si era confermato prima causa di attacchi a livello globale (76%), rappresentando una delle principale se non la principale minaccia alla tenuta della struttura e del sistema economico del Paese. Nel 2020 questa percentuale si attesta all’81%», aggiungendo che «I numeri del Financial Cyber Crime sono importanti e sono cresciuti tantissimo nell’ultimo periodo a livello di casi trattati (+5%) e di persone indagate (+4%) dal 2020 al 2021. Per quanto riguarda gli attacchi Bec e Ceo Fraud, che vanno a colpire gli asset aziendali e le attività economiche dal 2019 c’è un’enorme espansione: l’incremento delle frodi nel 2021 rispetto al 2020 è del 70% e del 236% rispetto al 2019. Le somme recuperate nel 2021 sono pari al 37%». La crescita esagerata di questi attacchi, ha proseguito Gabrielli, si è verificata «perché i perimetri informatici aziendali con il sopraggiungere della pandemia si sono enormemente ampliati e soprattutto il telelavoro ha aperto la porta a possibilità di attacchi informatici portati da fuori all’interno dei domini che non hanno avuto più una gestione ferrea e stretta».

Gabrielli, già tempo fa in un’intervista di Cybersecurity Italia, aveva spiegato come l’invasione russa dell’Ucraina avesse cambiato la cyberwar e il cybercrime:«+ 20% di attacchi in generale e +40% di ransomware sono stati registrati dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni nei confronti di infrastrutture medio-grandi italiane dall’inizio del conflitto». Gabrielli aggiungeva che «I cyber attacchi non possono essere connessi alla guerra in corso, sono di natura criminale. Tuttavia, con il conflitto è aumentato, sensibilmente, il ‘rumore di fondo’, ossia le attività propedeutiche per sferrare un attacco informatico». Durante l’intervista, lo stesso sottolineava anche un altro dato rilevante: «Da aprile 2022 le indagini della Polizia Postale e delle Comunicazioni sugli attacchi informatici sono aumentate del 30/35% con un ransomware di nuova generazione: sfruttando le vulnerabilità, prima effettua l’esfiltrazione dei dati e poi lancia il CriptoLocker che mira a cifrare e a rendere inutilizzabili i servizi». Inoltre, secondo un’analisi di Verizon, negli anni, gli attacchi ransomware sono aumentati dappertutto. Si è registrato un aumento del 13% di queste particolari minacce cyber che, dopo aver colpito le vittime, bloccano l’accesso del dispositivo violato chiedendo un riscatto.

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