La Polizia Postale: «In Italia oltre 5mila attacchi a infrastrutture sensibili»
Con la pandemia, dilaga anche il cybercrime: 18mila furti di dati personali e bancari
04/01/2022 di Gianmichele Laino
I numeri sono impressionanti. La Polizia Postale, nel suo report del 2021, ha stilato un elenco di tutti i reati connessi ad attacchi hacker o, più in generale, a cybercrime che si sono registrati nel nostro Paese. Quello che emerge è un vero e proprio bollettino di guerra. Nel corso del 2021, si sono registati infatti 5434 attacchi hacker a infrastrutture sensibili e le denunce sono state 187. Si tratta solo della punta dell’iceberg di un fenomeno molto più evidente e che, in tutto il mondo, non ha fatto altro che aumentare nel corso degli ultimi due anni pandemici. Il che ci porta, di conseguenza, a pensare che le aziende pubbliche e private, nonché gli apparati istituzionali dello Stato, abbiano ancora molto da lavorare nel campo della sicurezza informatica.
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Report Polizia Postale 2021, quanti attacchi hacker e quanti casi di cybercrime
Gli attacchi hacker, infatti, non hanno guardato in faccia a nessuno. Negli oltre 5mila attacchi registrati dalla Postale, le vittime sono state rappresentanti di tutti i settori: infrastrutture critiche informatizzate di interesse nazionale, infrastrutture sensibili di interesse regionale, grandi imprese. Si tratta di quelli che sono stati confermati e gestiti dal Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche. Ma le segnalazioni che sono arrivate alla Postale nel corso del 2021 sono state decisamente maggiori: 110.524 richieste di aiuto. Segnale di quanto sia preoccupante il livello di attenzione per situazioni di questo genere.
La polizia postale ha sicuramente dato seguito alle sue indagini. Nel corso dell’anno solare appena trascorso, le persone denunciate sono state 187: individui che si sono resi responsabili di una o più violazioni, in un momento particolare per la ripresa dall’epidemia di coronavirus. Mai come in questi ultimi due anni i sistemi informatici, molti gestiti da remoto, sono stati centrali per il prosieguo delle attività produttive. E mai, come in questi ultimi due anni, i cybercriminali ne hanno compreso le vulnerabilità. I reati contestati alle persone denunciate vanno dall’accesso abusivo e danneggiamento di sistemi informatici afferenti servizi essenziali, alla diffusione di malware, passando per il trattamento illecito di dati su larga scala.
I casi di cybercrime e di financial cybercrime
Ma anche il più comune cybercrime ha avuto un impatto significativo nel corso del 2021 sul lavoro della Polizia Postale. Nel rapporto, infatti, si evidenziano fenomeni che Giornalettismo ha più volte messo sotto la lente d’ingrandimento nei passati 12 mesi. Il furto di dati personali, attraverso banali operazioni di phishing fino alle più sofisticate azioni di social engeenering, si è verificato in almeno 18mila casi (con accesso ai sistemi di home banking, di numeri di carte di credito, di chiavi private di wallet di cryptovalute). Per queste situazioni sono state denunciate 781 persone.
Un settore particolare del cybercrime è stato quello del financial cybercrime, che ha visto 126 attacchi informatici ai sistemi finanziari di grandi e medie imprese. In seguito a questi attacchi sono stati rubati 36 milioni di euro. La polizia postale è riuscita a recuperarne circa la metà, 17 milioni di euro. Il resto continua a finanziare, purtroppo, il sempre più dilagante cybercrime.
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