Sul sito del ministero compare l’insulto al governo sul Pnrr, si escludono hackeraggi

E allora la ragione è da ricercare all'interno del ministero delle Infrastrutture

20/12/2021 di Redazione

Una scritta in caratteri rossi, in calce alla pagina del supplemento della Gazzetta Ufficiale sui criteri che disciplineranno la governance dei finanziamenti derivanti dal Pnrr. Una scritta che, evidentemente, è rimasta online per diverso tempo prima di essere rimossa: soltanto un articolo de Il Tempo ha permesso a chi di dovere di accorgersi della sbavatura. O – a questo punto – del vero e proprio atto di protesta nei confronti del governo. Un commento critico alle linee guida del Pnrr, infatti, è comparso sul sito del ministero delle Infrastrutture. E ora si cercano i responsabili.

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Sito del ministero delle Infrastrutture e il commento critico nei confronti del governo

La frase lasciata in calce al documento estrapolato dalla Gazzetta Ufficiale è durissima: «Visto che nessuno dei ministri si è vergognato a firmare una simile legge, noi ci vergogniamo di pubblicare l’allegato e ci limitiamo a pubblicare il testo coordinato (già più che sufficiente a provocare ulcere gastriche nei lettori)».

Il documento originale era stato caricato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. La data di pubblicazione risale a questa estate. Successivamente, il documento è stato inserito anche all’interno del sito del ministero delle Infrastrutture, dove – con ogni probabilità – si è consumato il passaggio con la relativa modifica. Adesso, il documento è sparito dal sito e al vecchio url corrisponde una “pagina non trovata“.

A quanto pare, il ministero delle Infrastrutture avrebbe sporto denuncia alla polizia postale, ma si escludono in maniera categorica attacchi hacker. Del resto, l’azione – sebbene dimostrativa – non ha avuto quella visibilità che un attacco di questo tipo imporrebbe. E allora è molto probabile che la questione sia interna: qualcuno, al ministero delle Infrastrutture, non sembra entusiasta della governance collegata al Pnrr. Del resto, tutte le strade portano lì, visto che il documento sarebbe stato modificato in seguito all’utilizzo delle credenziali d’accesso ufficiali al portale del ministero. Nessuna forzatura, solo un atto di protesta. Che – vista la ristrettezza del gruppo di persone con accesso alle modifiche del portale del ministero – dovrebbe portare all’individuazione del responsabile in poco tempo.

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