Quali saranno gli strumenti di pagamento digitale del futuro

Lo abbiamo chiesto a Ivano Asaro, Direttore dell'Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano

29/11/2023 di Enzo Boldi

Un tempo c’era il baratto. Poi si è passati alla moneta che, negli ultimi anni, si è trasformata (anche) in una forma di pagamento digitale. E domani cosa accadrà? Con il mondo della tecnologia in continuo cambiamento, prevedere cosa ci riserverà il futuro non sembra per nulla scontato. Vedendo, però, ciò che è accaduto negli ultimi anni, possiamo farci qualche idea su come avverranno i pagamenti attraverso nuovi strumenti (ancor più innovativi rispetto a quelli che stiamo imparando a conoscere). Grazie a Ivano Asaro, Direttore dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, abbiamo provato a fare un piccolo viaggio nel futuro più o meno imminente.

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Prima di arrivare e oggi, occorre conoscere al meglio le tendenze del domani. Le nuove generazioni stanno, piuttosto velocemente, abbandonando l’utilizzo del denaro contante preferendo soluzioni come le carte (di credito, di debito o prepagate), i wallet digitali e le altre soluzioni in app presenti sul mercato. Lo “zoccolo duro” italiano, però, non ha ancora ultimato questo passaggio generazionale e, stando agli ultimi dati, questo processo sembra andare ancora a rilento. Il futuro, però, sembra essere piuttosto scritto.

Ivano Asaro ci parla dei pagamenti digitali del futuro

Stando ai dati raccolti dall’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, diretto proprio da Ivano Asaro, la modalità di pagamento preferita dagli italiani, a oggi, continua a essere una: «In questo momento, la carta fisica è ancora lo strumento più utilizzato. Ci stiamo avvicinando sempre più verso un pareggio tra contante pagamenti digitali. Penso che nel giro di 2/3 anni, al massimo, vedremo un superamento definitivo». Uno step necessario e fisiologico, considerando che solo qualche anno fa le preferenze erano tutte per l’utilizzo dei contanti. Nel futuro più immediato, infatti, molte altre soluzioni di pagamento scaleranno le gerarchie, anche perché sono in procinto di essere approvate diverse normative continentali che aumenteranno i livelli di sicurezza. Parliamo, per esempio, della direttiva PSD3 che, secondo Asaro, andrà toccare un aspetto particolare: «L’aspetto più interessante da monitorare che sarà, speriamo, dirompente nei prossimi mesi e anni è il miglioramento dell’open banking».

Il futuro di oggi e quello di domani

Tra le soluzioni attualmente più innovative, e già presente sul mercato, ce ne sono alcune che hanno già attirato l’attenzione di molti cittadini. Soprattutto per la velocità e la non necessità di portare con sé contanti o altri strumenti di pagamento:  «Parliamo di pagamento invisibile quando un consumatore non si deve fermare in cassa o fare un’azione particolare con nessuno dei device. Che sia una carta, uno smartphone o un wearable». L’oggi, però, è solo un passo verso il domani: «Tutti avremo imparato a pagare con il nostro smartphone o con qualcosa che avrà sostituito gli smartphone. Pagheremo sempre più, per esempio, dalle nostre auto con qualcosa su cui già si sta lavorando. Nelle nostre case avremo elettrodomestici e smart-speaker tutti connessi e che ci permetteranno, probabilmente, di fare tutti gli acquisti che vorremo con un comando vocale».

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