Gli italiani hanno paura delle conseguenze dell’iperconnessione post Covid

Tra l'ansia per le conseguenze psicofisiche e quella per la privacy messa a rischio, gli italiani stanno facendo i conti con l'iperconnessione post Covid

17/06/2021 di Ilaria Roncone

Nell’era post Covid gli italiani hanno sempre più necessità di essere connessi, è vero, ma vivono anche nell’ansia degli effetti che questa iperconnessione può avere. Effetti psicofisici, innanzitutto, e conseguenze serie per la propria privacy. I dati dell’EY Digital Home Study – ricerca condotta a livello internazionale per monitorare il cambiamento dei comportamenti dei consumatori quando si parla di tecnologia – parlano chiaro: «La pandemia – spiega la Responsabile consulting per il settore Tmt Irene Pipola – ha accelerato sensibilmente i processi di digitalizzazione nel Paese portando a sperimentare i benefici e le sfide della connettività, oggi più che mai anche nel contesto domestico».

Questo significa che dobbiamo fare più smart working, che le lezioni si seguono da casa – come abbiamo imparato bene – e che la connettività diventa un ambito ancor più fondamentale in cui i cittadini sono disposti a investire di più.

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Iperconnessione, gli italiani fanno i conti con la privacy e il benessere psicofisico

Il maggiore utilizzo dei servizi online ha amplificato paure e preoccupazioni delle persone soprattutto quando si tratta di benessere psicofisico e della privacy messa a rischio. Quest’ultimo dato non è sicuramente una sorpresa, basta considerare le notizie di cyber attacchi e data breach che si sono inseguite tra loro nell’ultimo anno. I leader politici prestano sempre più attenzione alla cyber sicurezza – si veda l’incontro di ieri tra Biden e Putin – e, di conseguenza, dall’agenda politica e dei media la preoccupazione si riversa nella società.

Guardiamo ai dati relativamente alla questione privacy: ben il 66% degli italiani afferma di prestare molta attenzione quando deve condividere informazioni personali online. Un dato che risulta essere superiore rispetto ai cittadini tedeschi (61%) ma, ancora, inferiore a quello di paesi come la Francia (73%), gli Stati Uniti (72%) e la Gran Bretagna (71%). C’è poi la questione benessere psicofisico, col 50% dei cittadini italiani che afferma di prestare maggiore attenzione – nell’era post Covid – alle conseguenze dell’utilizzo di internet sul proprio benessere. Sono in molti (39%) a pensare di trascorrere troppo tempo davanti agli schermi ogni giorno e ancora di più (52%) quelli che, ogni giorno, si sforzano di ritagliare un certo lasso di tempo lontano dai dispositivi.

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