Vladimir Luxuria se la prende con Libero: «Mia intervista vecchia di tre giorni, il titolo fuorviante»

Il giornale sceglie di uscire con "Luxuria ammette la verità: Non è offensivo dire frocio"

03/05/2021 di Gianmichele Laino

È come se avessero preso l’intervista a Vladimir Luxuria, l’avessero congelata e l’avessero riscaldata al microonde tre giorni dopo. Inevitabile che il gusto – così come il senso – venga stravolto. L’ex deputata ha avuto modo di smentire un contenuto pubblicato in prima pagina su Libero. Il quotidiano diretto da Pietro Senaldi aveva scelto questo titolo: Luxuria ammette la verità: «Non è offensivo dire frocio»Un titolo che, come ha rivelato Luxuria attraverso Twitter, non rispecchia affatto il suo pensiero. E, soprattutto, non tiene conto di nessuna delle polemiche che sono state fatte nel frattempo, dalla vasta risonanza della trasmissione di Pio e Amedeo, fino all’attacco di Fedez sul palco del Primo Maggio.

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Intervista a Vladimir Luxuria su Libero: il titolo non corrisponde al pensiero dell’ex parlamentare

Nel corso dell’intervista Luxuria esprime un concetto più ampio: «Le parole vanno sempre contestualizzate – ha affermato -, anche la parola “frocio“: ci sono dei contesti in cui non sono politicamente scorrette. Nella comunità LGBT, ad esempio, si usa molto questa parola: “Che roba frocia, che musica frocia” diciamo. Così come tra i neri ci si chiama spesso “nigga”. Questo principio vale anche quando quelle parole vengono pronunciate all’esterno senza l’intenzione di offendere. Per questo do ragione a Pio e Amedeo quando rivendicano il diritto di dire la parola “frocio”».

L’intervista, tuttavia, è stata registrata prima che la puntata di Pio e Amedeo andasse effettivamente in onda e prima, quindi, di aver preso visione di un monologo che, nei giorni precedenti, era solo stato annunciato in maniera generica, parlando dei contenuti che avrebbe affrontato. La polemica seguita, il fatto di essersi sentiti offesi da queste parole, non sono stati tenuti in conto – perché non potevano esserlo – nell’intervista di Vladimir Luxuria che, pertanto, non ha il suo contesto giusto, se proposta – con grande risalto per di più – nella giornata di oggi.

«Oggi il quotidiano Libero – ha scritto Luxuria su Twitter – ha pubblicato una mia intervista raccolta in realtà tre giorni fa (prima della polemiche televisive) Capisco che il titolista cerchi frasi a effetto ma il titolo fuorviante (e spesso si legge solo quello e non l’articolo) non rispecchia il mio pensiero. Aggiungo che (sempre nell’intervista al quotidiano Libero) sono state omesse mie dichiarazioni sull’uso violento di parole offensive e sulla differenza tra utero in affitto e gestazione per altri. Sono un’inguaribile ottimista e spero sia dovuto solo a questioni di spazio. Ulteriore precisazione: la mia intervista a Libero è stata fatta prima della trasmissione “Felicissima sera” e del pezzo di Pio e Amedeo».

Un problema, quello dei titoli forzati, che abbiamo sempre evidenziato, soprattutto per quelle ragioni affermate da Luxuria: molto spesso i lettori si soffermano solo sulle parole del titolo, senza approfondire l’intero contesto che lo genera. Se poi si aggiunge il fatto che – complice anche il festivo del Primo Maggio e la grande cassa di risonanza che i temi della comunità LGBT hanno avuto in questi due giorni – l’intervista è stata pubblicata in ritardo, la frittata è fatta. E l’effetto non è piacevole.

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