I soldi per internet veloce ci sono, mancano i lavoratori e i bandi sono in ritardo

I soldi ci sono, i lavoratori no e i bandi sono in ritardo: questo il quadro attuale dell'Italia che prova a portare internet veloce nelle case dei cittadini

19/01/2022 di Ilaria Roncone

La digitalizzazione dell’Italia rientra tra le massime priorità del governo attuale e gli obiettivi sono ambiziosi. I fatti, però, evidenziano come stiamo effettivamente arrancando. Parliamo dei 3,7 miliardi messi in campo dal governo per portare internet veloce entro giugno 2026 a sette milioni di numeri civici: le difficoltà che stanno emergendo in questo sono molte, come segnalato durante un’audizione del ministro Vittorio Colao in Commissione Trasporti alla Camera.

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Internet veloce nelle case degli italiani, problemi di ritardi tra lavoratori e bandi

Come evidenziato sul cartaceo di Repubblica, i soldi per l’Italia digitale ci sono: 3,7 miliardi stanziati per far arrivare internet veloce nelle case dei cittadini. I problemi fondamentali, per ora, sono due: uno riguarda la mancanza di lavoratori e l’altro riguarda i bandi in ritardo che fanno slittare i lavori. Parentesi lavoratori: mancano gli addetti ai lavori. Le imprese istallatrici possono contare su 50 mila lavoratori specializzati, coloro che procedono installando la fibra e calibrando la traiettoria di ogni filo.

Di questi giuntisti ne mancano almeno altri 10 mila e Colao ha comunicato che intende premiare le imprese che si prenderanno il compito di formare nuovi addetti. Oltre agli operai che installano la fibra mancano anche quelli che, sulle navi, trasportano i cavi in fibra ottica da installare sul fondo. Oltre agli operai, poi, mancano anche le navi. Si tratta di imbarcazioni specifiche che vengono utilizzate per trasportare i cavi, tipi di navi estremamente ricercate che l’Italia faticherà non poco a ottenere. Il bando di gara che mette in campo 62 milioni per internet veloce sulle isole è stato disertato dalle imprese installatrici dei cavi poiché deve essere migliorato.

Insomma, anche se i soldi ci sono i nella gestione dei bandi e la mancanza di professionisti addetti stanno mettendo a dura prova il raggiungimento della tanto ambita Italia digitale.

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