Le intercettazioni tra Bardelli e Mezzacapo: «Giuseppe Conte vuole fare la patrimoniale»

A pubblicare i testi delle intercettazioni tra Camillo Mezzacapo e Gianluca Bardelli è il quotidiano Il Tempo, che ricostruisce le vicende e i personaggi emersi nella telefonata tra i due arrestati insieme a Marcello De Vito. In particolare, spunta il nome dell’imprenditrice Santarelli, di una patrimoniale voluta da Giuseppe Conte e della fine del governo nel 2020.

Intercettazioni Bardelli-Mezzacapo: gli intrighi dell’elitè imprenditoriale

Da come parlavano, Camillo Mezzacapo e Gianluca Bardelli avevano una sensazione di onnipotenza. La loro conversazione, intercettata e pubblicata su Il Tempo, si muove con leggerezza dal sistema di presentazioni e conoscenze fino al progetto dello Stadio della Roma. Gli interessi dei due li avevano portati fino ad un pranzo con l’imprenditrice romana Paola Santarelli, «protetta di Caltagirone», che li avrebbe introdotti in un circolo d’élite di affari della capitale. A pranzare con lei è stato Mezzacapo, che prontamente alla fine dell’incontro telefona a Bardelli per aggiornarlo. L’imprenditrice gli avrebbe assicurato di aver messo insieme la crème de la crème dei banchieri, per creare un fondo in cui far confluire gli immobili ed evitare il salasso. Santarelli infatti ha conoscenze di alto livello, dai Torlonia fino ai Bulgari, può aprire le porte più lussuose di Roma ai due.

«Gira la voce di questa patrimoniale»

Non è solo Santarelli a spianare la strada a Bardelli e Mezzacapo: nella conversazione spunta anche il nome di Marcello De Vito, che proprio all’avvocato avrebbe presentato diverse personalità influenti dell’economia romana. Il presidente dell’assemblea comunale però è sgradito alla Santarelli, che gli attribuisce l’immobilismo di certe decisioni che bloccano gli investimenti imprenditoriali. Ma la rete si allunga, fino ad arrivare ai vertici del Movimento 5 stelle:  «Gira la voce di questa patrimoniale» dice Mezzacapo, spiegando il motivo del fondo pensato dalla Santarelli. Un modo per aggirare la tassa dal 4 al 7 percento, parte del piano del governo di attuare una patrimoniale. Un’ipotesi che è stata più volte attribuita al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e di cui, evidentemente, i due sono a conoscenza grazie alle soffiate dei pentastellati della capitale. Forse senza esserne a conoscenza, i due stanno parlando dell’impegno del governo con l’Europa per la dismissione immobiliare, per un valore di 20 miliardi.

Il 2020 anno fortunato, come «la cometa di Halley»

Dopo aver parlato anche dello Stadio della Roma a Tor Di Valle, i due proseguono parlando di politica nazionale: la questione dei migranti, Salvini, l’autorizzazione a procedere, fino alla fine della legislatura del 2020, di un anno precedente alla fine del mandato di Marcello de Vito prevista per il 2021. E viene paventata quindi l’ipotesi delle dimissioni di De Vito per poter partecipare alla campagna elettorale e diventare parlamentare. Ma c’è solo un anno di tempo, una congiuntura fortunata rara quanto «la cometa di Halley», e che va sfruttata fino all’ultimo secondo.

 

(Credits immagine di copertina: Pixabay License)

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