Intelligenza artificiale, mentre la Cina si espande i timori per la privacy aumentano

Le maggiori potenze del mondo puntano allo sviluppo dell'intelligenza artificiale e, tra queste, la Cina emerge per la sua pervasività

13/12/2021 di Ilaria Roncone

Tra i tanti ambiti la Cina si sta espandendo anche nel settore dell’intelligenza artificiale. Il Dragone, in questo senso, costituisce una vera e propria minaccia nel panorama per Europa e Italia. Dal report del Cnr in merito emerge come la volontà di espansione della Cina passi direttamente dall’investire nell’AI, che costituisce di fatti una strategia nazionale per la crescita dell’economia sia pubblica che privata. Il documento del Consiglio nazionale delle ricerche («L’intelligenza artificiale per lo sviluppo sostenibile») cerca di fotografare lo stato attuale dell’intelligenza artificiale nei paesi del mondo più sviluppati a partire dall’Italia.

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La Cina protagonista nel panorama dell’intelligenza artificiale

La Cina risulta essere protagonista in questo senso: «La Cina sta avanzando velocemente grazie a forti investimenti, supporto statale e spregiudicatezza di fondo», si legge nel report. Già dal 2017, con il «Next Generation Artificial Intelligence Development Plan», la Cina sta lavorando e «sfruttando al massimo le sue capacità attraverso dei piani concreti e rapidi, avvantaggiati dall’enorme quantità di dati a disposizione». In generale, nel panorama mondiale finora dominato da Nord-America ed Europa, «le acquisizioni cinesi di aziende high-tech europee abbiano provocato una significativa preoccupazione».

Già dal piano del 2017 è emerso come in Cina si stia lavorando per tracciare i contorni in ricerca e sviluppo dell’AI, tra industrializzazione e sviluppo di talenti, che sostanzia «un desiderio specifico per la Cina di diventare un leader mondiale nella definizione di norme etiche e standard per l’I.a.». Per quanto riguarda l’Italia, nello specifico, Mario Draghi ha annunciato nel corso del Consiglio dei ministri presieduto da Mario Draghi che il nostro paese ha scelto di adottare un «Programma strategico per l’I.a. 2021-2024».

Minaccia alla privacy

Come accennavamo all’inizio, c’è un aspetto critico che il Cnr ha voluto evidenziare in questa forte espansione della Cina. «Nell’ambito della privacy in Cina ci sono rischi significativi relativi all’implementazione dell’I.a.», si legge nel report, poiché i regolamenti per la protezione dei dati personali vengono definiti «deboli» in un paese che presenta «sfumature autoritarie di un controllo pervasivo». Nella sostanza, secondo il Cnr il governo cinese «ha a disposizione un quantitativo di dati spropositato». Cercando di trattenere i propri cervelli e invitando ricercatori e imprenditori nell’ambito dell’AI a scegliere la Cina per lavorare, il paese sta sviluppando una serie di progetti che mettono l’intelligenza artificiale al proprio centro, a partire dalla smart cities i cui modelli vengono esportati nel resto del mondo. Un esempio della pervasività dell’utilizzo dell’AI da parte della Cina è quello a livello scolastico, con alcuni istituti in cui vengono installate webcam per classificare il grado di attenzione degli studenti. I dati raccolti vengono poi inviati direttamente ai docenti.

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