Ora l’Italia ha una sua strategia per l’intelligenza artificiale

Il ministero dell'Innovazione e della Transizione Digitale ha messo in piedi un piano, che possa prevedere anche il coinvolgimento maggiore delle start-up

25/11/2021 di Redazione

La buona notizia è che si tratta di un piano comune, che possa mettere insieme le competenze relative a tre settori collegati a tre dicasteri diversi. La strategia intelligenza artificiale dell’Italia passa attraverso una collaborazione – e una specifica divisione dei compiti – tra il ministero dell’Innovazione e della Transizione Digitale, il ministero dello Sviluppo Economico e il ministero dell’Università e della Ricerca. Il coinvolgimento degli atenei italiani, nella fattispecie, è una condizione che – nelle altre sfide sulla digitalizzazione del Paese – era stata fatta passare in secondo piano, come abbiamo avuto modo di analizzare, ad esempio, nel corso della conferenza di presentazione della strategia Italia Cloud.

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Strategia intelligenza artificiale, cosa prevede il piano del governo italiano

Il piano prevede, innanzitutto, l’adozione di «ventiquattro politiche da implementare nei prossimi tre anni per potenziare il sistema IA in Italia, attraverso creazione e potenziamento di competenze, ricerca, programmi di sviluppo e applicazioni dell’IA». Il che significa, come ha detto il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, superare il gap che – in questo momento – separa il nostro Paese dal resto d’Europa nell’ambito di questo settore nevralgico per la crescita economica e tecnologica. E significa, come invece ha ribadito il ministro dell’Università Maria Cristina Messa, dare la possibilità ai giovani di scegliere percorsi di ricerca d’eccellenza nel campo dell’intelligenza artificiale, potenziando i gruppi di sviluppo esistenti in Italia e permettendo agli studenti, con un occhio particolare rivolto alle donne, di entrare a far parte di questi ultimi, senza dover per forza fuggire all’estero per proseguire la propria carriera.

piano intelligenza artificiale

A dare un quadro specifico della situazione ci ha pensato il ministro dell’Innovazione e della Transizione Digitale Vittorio Colao: «La strategia – ha detto – è la base per lanciare programmi e investimenti concreti per rendere l’Italia competitiva a livello internazionale e con un sistema pubblico più efficiente. Prevediamo programmi di accelerazione per le start-up che propongono soluzioni innovative per le PA e iniziative ad hoc per alzare notevolmente la qualità di processi e servizi pubblici e migliorare il rapporto cittadini-Stato. Su questo punto lavoreremo di concerto con il Ministro per la Pubblica Amministrazione utilizzando anche investimenti presenti nel Fondo Innovazione».

Università, mondo delle imprese e Pubblica Amministrazione per l’AI in Italia

Le direttrici all’interno delle quali possono essere sintetizzate le 24 azioni necessarie a realizzare il piano Intelligenza Artificiale in Italia sono due: quella del potenziamento del mondo dell’univeristà e quella della comunicazione con il mondo dell’impresa e della cosiddetta Industria 4.0. Il governo si impegna, attraverso una struttura permanente, a creare i presupposti affinché le start-up che lavorano nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale possano avere dei supporti e dei contributi anche a livello economico ma che, soprattutto, possano avere un background normativo che favorisca lo sviluppo delle tecniche dell’intelligenza artificiale, colmando una lacuna del nostro ordinamento in proposito. Certificazioni e formazioni faranno il resto. Non è stato sottovalutato nemmeno l’ambito della Pubblica Amministrazione, anch’essa coinvolta nei processi di trasformazione legati all’intelligenza artificiale: database e dataset per condividere i risultati delle ricerche e i ritrovati più moderni, implementare l’ecosistema GovTech in Italia, creare un dialogo proattivo per offrire feedback e ricevere risposte relativamente agli strumenti utilizzati.

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