Instagram ha ridotto l’accesso ai dati dei suoi utenti
03/04/2018 di Redazione
Instagram ha deciso venerdì 30 marzo di limitare l’accesso API agli sviluppatori che normalmente, durante la loro attività lavorativa, raccolgono i dati sensibili degli utenti.
[status] Investigating: Since 21:17 UTC, some customers will have been experiencing lower volumes of Instagram data. Our team is working to restore normal service.
We do not expect any data to be lost; just delayed https://t.co/1Yet0JAsmR— DataSift API Status (@DataSiftAPI) 30 marzo 2018
Il social network, acquistato da Facebook per un miliardo di dollari nel 2012, ha deciso di rispondere in maniera immediata allo scandalo Cambridge Analytica. La misura restrittiva, infatti, era prevista solo nel 2020. Da venerdì scorso il limite di accesso è sceso da 5mila a 200 all’ora.
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Questa decisione ha delle conseguenze immediate. Compagnie di brand marketing potrebbero avere dei problemi quotidiani legati all’interazione con i loro utenti, mentre la mole d’informazioni con cui gli sviluppatori aveva a che fare si è abbassata drasticamente.
Si tratta di una diminuzione consistente e non aspettata da parte degli sviluppatori che, a quanto si apprende, non sono stati avvisati.
La piattaforma non ha rilasciato dichiarazioni. L’impressione è che si tratti di una tutela per tranquillizzare i milioni di utenti che quotidianamente accedono a Instagram.
(Foto credits: Dpa da archivio Ansa)