Dove tutto è partito: “Et ça se dit Médecin” ci spiega il tentativo di sabotaggio ai danni di Pfizer

Il progetto di Amin è stato tra i primi a essere contattato per una campagna di discredito sui social del vaccino Pfizer

26/05/2021 di Redazione

«Quello che è successo è molto chiaro – spiegano direttamente da Et ça se dit Médecin a Giornalettismo -: hanno offerto 2000 euro ad Amin (responsabile del progetto, ndr) per parlare male del vaccino Pfizer». Comincia così una delle vicende più surreali, a livello internazionale, di questo periodo di campagna di vaccinazioni. Per questo motivo, Giornalettismo ha provato a parlare direttamente con le persone coinvolte in questa vicenda, in cui una misteriosa agenzia di comunicazione – che adesso sembra essere completamente svanita nel nulla – stava provando ad assoldare influencer in Francia per avviare una campagna denigratoria, totalmente basata sulle fake news, contro il vaccino Pfizer.

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Una dei target individuati era proprio Et ça se dit Médecin (ECSDMED), un progetto che sui social fa divulgazione scientifica e che ha un notevole bacino di followers. Stiamo parlando di oltre 85mila persone su Instagram, di 172mila followers su Facebook, di quasi 30mila account su Twitter: uno dei punti di riferimento della divulgazione medica d’oltralpe. Li abbiamo contattati per provare a capire qualcosa in più su questa misteriosa agenzia di comunicazione.

«Di loro non sappiamo assolutamente niente – ci dicono -. Abbiamo fatto delle ricerche approfondite e non abbiamo trovato tracce, perché ogni riferimento è stato cancellato. Amin all’inizio pensava fosse un troll. Poi, in un secondo momento, si è chiesto: e se fosse un’agenzia vera? Per questo abbiamo fatto delle ricerche». Ma visto che questa stessa modalità di contatto è stata utilizzata anche con altri influencer è sembrato un progetto molto più strutturato.

La scelta non sembra essere stata casuale: «Hanno contattato proprio Amin – ci dicono – perché lui è al secondo anno di medicina e nell’ultimo periodo ha concentrato molto della sua attività divulgativa sul tema del Covid, sul tema della vaccinazione, riuscendo a coinvolgere una fetta di pubblico importante. È possibile che, in seguito a questa visibilità sul tema acquisita nel corso dei mesi, abbiano deciso di contattare proprio Amin». In seguito, dopo la denuncia pubblica di quanto accaduto, l’agenzia aveva provato a minacciare Amin, sostenendo che quest’ultimo avesse divulgato illegittimamente comunicazioni private. Ma poi, queste minacce non hanno avuto seguito: «Dopo la denuncia sui social di Amin, quell’account che aveva mandato i messaggi su Instagram è scomparso completamente. Perciò, non abbiamo più ricevuto alcuna notizia da loro. Sono praticamente introvabili».

Et ça se dit Médecin, in ogni caso, tende a escludere che – dietro a questa operazione – ci possano essere le case farmaceutiche concorrenti. Abbiamo osservato come, comunque, tutte le aziende siano molto attente alla loro comunicazione. Basti pensare, ad esempio, che il vaccino Sputnik V ha un proprio account su Twitter e – addirittura – è arrivato a sponsorizzare i propri tweet. «Non crediamo che le case farmaceutiche possano avere un qualche coinvolgimento in questa vicenda – riferiscono da ECSDMED -. Perché un’industria di questo tipo dovrebbe pagare per questa tipologia di campagna di comunicazione? Se questo fosse il vero intento, il tutto si sarebbe dovuto svolgere in maniera molto più discreta».

Ora, però, è tempo di far suonare l’allarme e di fare contro-informazione, denunciando questa campagna: «Amin già fa sensibilizzazione sui vaccini, ne parla molto e risponde a tante domande, per esempio se si è stati malati di Covid quanto tempo bisogna aspettare per essere vaccinati, quale vaccino fare. Non so come sia andata in Italia, ma in Francia ci sono stati molti giovani che erano sereni nel fare Astra Zeneca, e a tal proposito Amin ha condiviso degli studi e delle statistiche per rassicurarli e pensiamo di continuare su questa strada, poi vedremo. Amin ha parlato molto tra ieri e oggi sui media proprio per dare la giusta dimensione a questa vicenda».

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