Che fine ha fatto la salma di Garibaldi?
15/01/2013 di Alberto Sofia
Sono passati quasi due anni dalle celebrazioni per i 15o anni dell’Unità d’Italia, nel 2011. E c’è chi non ha ancora dimenticato come la ricorrenza fu segnata dalle proteste di chi, come i militanti della Lega Nord, riteneva non ci fosse nulla da festeggiare, dividendo il paese e denigrando i sacrifici di chi pagò con la vita il sogno di un paese unito. Ma c’è anche chi quella storia e quell’identità le ha sempre ricordate. E chi si fa ancora oggi testimone di uno dei personaggi simbolo del Risorgimento, ovvero Giuseppe Garibaldi. La sua pronipote, Anita (che porta lo stesso nome della moglie dell’ “Eroe dei due Mondi”) da anni si batte per riaprire la sua tomba, all’isola di Caprera, per scoprire se la salma del famoso antenato si trovi ancora lì, come spiega la BBC.
MISTERO – Anita Garibaldi, che presiede la fondazione intitolata al condottiero italiano, è decisa a risolvere questo mistero. Ormai ottantenne, rappresenta un legame vivente con il patriota che si è speso per unificare l’Italia e non ha mai smesso di ricordare le sue gesta. Garibaldi morì nel 1882, all’età di 74 anni, nella sua casa a Caprera, una piccola isola al largo della Sardegna: alla sua memoria sono state realizzate diverse statue in tutta la penisola, così come diverse vie e strade sono state a lui intitolate.
DUBBI – E’ stata proprio Anita a far emergere i dubbi sulla salma di Garibaldi: i resti del famoso nizzardo si trovano ancora sotto la lastra imponente di granito, nella tomba sull’isola di Caprera, oppure il condottiero è stato cremato, proprio come avrebbe chiesto nel testamento prima di morire? Garibaldi aveva lasciato scritto che le sue ceneri dovevano essere sepolte vicino casa sua, con vista sul mare. E aveva anche specificato il tipo di legno sardo che doveva essere utilizzato. Una bara che doveva essere lasciata aperta: sperava poi che le autorità italiane decidessero di mischiare le sue ceneri con la superficie della terra natia. Da quelle stesse ceneri sarebbero dovuti crescere dei giardini, simbolo di una nuova e migliore Italia. Ma forse tutte queste ultime volontà sono state ignorate.
SEPOLTO? – Sembra infatti che sia stato allora deciso che il corpo dell’eroe nazionale non poteva essere bruciato. Così, secondo le fonti ufficiali, l’eroe fu sepolto in una tomba nel parco della sua casa. Ma Anita non è sicura che sia andata così: o meglio, crede che il generale non si trovi più nella sua tomba. Che alcuni dei suoi seguaci più devoti si siano sentiti nell’obbligo morale di eseguire i suoi ordini, fino all’ultimo. Per questo pensa che qualcuno avrebbe aperto la sua tomba per cremarlo. Ed esaudire i desideri del patriota. Fino a poco tempo fa la Fondazione Giuseppe Garibaldi credeva di aver convinto il governo italiano a consentire l’ispezione della tomba. E la riesumazione: poi però, con il cambio di amministrazione e l’arrivo del governo tecnico, i nuovi funzionari del Ministero della Cultura sembrano aver abbandonato il progetto.
SI BATTE – Nonostante sia oggi molto anziana, la donna però non si è arresa, come ha spiegato alla Bbc: per questo continua a battersi per ottenere il permesso ad aprire la tomba e chiarire il mistero. “Tutti gli italiani devono sapere se il loro eroe nazionale si trova ancora nella sua tomba”, ha spiegato Anita. Se la sua salma fosse ancora a Caprera, maggiori sforzi dovrebbero essere fatti per preservare le sue spoglie. Per questo spiega che, forse, sarebbe più giusto spostarlo a Roma, offrendo alla sua memoria un posto d’onore nella capitale della Nazione che contribuì a creare, in modo decisivo.
(Photocredit: BBC News)
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