Il grande ritorno della bufala del gatto crocifisso
23/01/2014 di Redazione
Ritorna la tragica bufala razzista che racconta di cattivi musulmani neri che a Ragusa avrebbero crocifisso un gattino per far dispetto ai cristiani. Una bufala della quale già avevamo tracciato origine e autore.
IL GRANDE RITORNO – Il blog Bufale un tanto al chilo segnala il grande ritorno della bufala razzista con la foto del gatto crocifisso. Una bufala che ha già fatto danni qualche mese fa e che è stata prodotta artigianalmente da Mario Bocchio, un attivo esponente del PDL piemontese che lavora presso l’ufficio stampa del consiglio regionale piemontese e che qualche mese fa, lavorando di fantasia ha preso la foto da internet e ci ha costruito la fantasiosa storia degli audaci musulmani neri che avrebbero sfilato per le strade di Ragusa oltraggiando il sentimento religioso dei suoi abitanti. Pubblicata sul suo profilo Facebook, la patacca si è subito diffusa come un lampo sulle ali dell’indignazione dei boccaloni, grazie anche al testo incendiario che l’accompagnava:
L’hanno messo in croce, semplicemente per inscenare una protesta anticristiana. E’ successo in Italia, a casa nostra, nel Ragusano. A farlo sono stati alcuni “coloureds”, limitiamoci a chiamarli così, di fede musulmana. Esprimo tutto il mio sconcerto per questo episodio d’inciviltà e di gratuita crudeltà. Al di là dell’amore e del rispetto che si può avere per qualunque essere vivente, dunque anche per gli animali, la vicenda ha qualcosa di turpe e di inqualificabile. I veri italiani, non quelli che sempre si piegano a novanta gradi nel nome del buonismo, non meritano di essere accomunati a questi selvaggi, individui che dovrebbero essere puniti severamente e che io auspico vengano individuati soprattutto per distinguerli dai tantissimi cittadini onesti che si occupano con tanto volontariato della tutela degli animali e dell’ambiente, e che sicuramente provano lo stesso disgusto che stanno provando, nei confronti di tanta inciviltà, tutti coloro i quali leggono o sentono questa notizia. E poi sorge spontanea una duplice domanda: se questi signori non si trovano bene in Italia, perché non se ne tornano al loro paese? Ed ancora: cosa sarebbe successo a uno di noi se fosse andato in uno stato musulmano e avesse crocifisso l’immagine di Maometto?
IL GATTO È SACRO PER I MUSULMANI – Peccato non fosse vero, non è vero al punto che quelli nella foto sono cristiani ghanesi impegnati in una guerra al randagio infestante (secondo loro) a casa loro. Per non dire che il gatto per i musulmani è animale sacro perché caro al Profeta. Sono semmai i cristiani che spesso brutalizzano i felini, ai quali associano qualità diaboliche. All’epoca Bocchio se l’era rivendicata con orgoglio e arroganza anche una volta colto con le mani nel sacco, probabilmente soddisfatto delle oltre 20.000 condivisioni ottenute dal suo capolavoro.
LEGGI ANCHE: – Mario Bocchio: il pidiellino e le bufale contro gli immigrati
GLI UTONTI SONO UNA CERTEZZA – Ora, a distanza di mesi, la bufala ritorna ad emergere e ad eccitare migliaia di persone, che nelle ultime ore hanno dato sfogo a insulti ed espressioni platealmente razziste cogliendo a pretesto l’orrenda bufala. Una produzione evidentemente dolosa ed evidentemente intesa ad eccitare gli spiriti razzisti e l’ostilità verso neri e musulmani, che ha un enorme successo presso la vasta platea di utonti perennemente in attesa di sfogare le proprie frustrazioni ai danni d’incolpevoli immigrati o delle classiche categorie di persone variamente diverse che costituiscono i tradizionali capri espiatori del rantolo intollerante e suprematista.