Ignazio Marino contro Matteo Renzi: «Voleva Roma e se l’è presa»
03/11/2015 di Redazione
Ignazio Marino torna ad attaccare il Presidente del Consiglio Matteo Renzi. “Potrebbe e dovrebbe esercitare maggior rispetto” scrive l’ex sindaco in una nota su Facebook. Qui il testo integrale:
Il Presidente del Consiglio potrebbe e dovrebbe esercitare maggiore rispetto. Continua a dire “basta polemiche”, ma poi insiste negli insulti e nelle provocazioni. Non si rende conto, o forse non gli interessa, che insultando me insulta le centinaia di migliaia di cittadini che mi hanno scelto come sindaco prima alle primarie, poi al primo turno ed infine al ballottaggio. Ignora le numerose manifestazioni di sostegno che in migliaia mi stanno dedicando. È del tutto evidente che Renzi mi attacca e offende sul piano personale per coprire con la “damnatio memoriae” una spregiudicata operazione di killeraggio che ha fatto esultare i tanti i potentati che vogliono rimettere le mani sulla città.
Occorre invece ristabilire la verità: Renzi voleva Roma sotto il suo diretto controllo e se l’è presa, utilizzando il suo doppio ruolo: come segretario del partito ha voluto che i 19 consiglieri del PD si dimettessero, come Presidente del Consiglio ha sostituito il sindaco, legittimamente eletto, con un prefetto, certamente persona degnissima, che farà capo come dice la legge allo stesso Presidente del Consiglio.
Assistiamo a una pericolosa bulimia da potere, che elimina gli anticorpi democratici. Il messaggio è chiaro: chi non si allinea, chi non ripete a pappagallo i suoi slogan viene allontanato o addirittura bandito.
Nel parlo stasera a “Di Martedì” su La7.
«Mi hanno chiesto di togliere il disturbo. Dopo lo scoppio di Mafia Capitale l’ho cercato ma lui non ha mai risposto». L’ex sindaco di Roma, Ignazio Marino, dopo lo sofgo in rete, ha parlato a di DiMartedì su La7. Replica così a chi gli chiedeva se il commissario Pd Roma, Matteo Orfini, e il premier Matteo Renzi, gli avessero chiesto qualcosa prima dell’abbandono in Campidoglio. Qualche ora fa l’ex primo cittadino ha usato parole durissime verso il presidente del Consiglio. E in tv si è levato diversi sassolini dalla scarpa.
IGNAZIO MARINO DA FLORIS: «NON HO PIU’ SENTITO IL PAPA»
-«Io non voglio mescolare il lavoro della magistratura con il dibattito politico. Sono assolutamente convinto di non aver mai utilizzato danaro pubblico a fini privati, l’ho spiegato ai magistrati e poi vedremo se queste 752 euro è vero che io li ho utilizzati a fini privati oppure no», ha replicato in tv Marino in merito alla vicenda degli scontrini.
«Non ho più sentito il Papa – ha aggiunto – sono sicuro che la vita offrirà una nuova possibilità di dialogo, e penso che il Santo Padre è una persona straordinaria che sta affrontando argomenti importantissimi».
IGNAZIO MARINO DA FLORIS: «CANDIDARMI? VALUTO»
– «Bisogna comprendere quale sarà il passaggio per la candidatura che indicherà Matteo Renzi. Se ci sarà un passaggio democratico attraverso le primarie io probabilmente valuterò una possibilità, se il passaggio invece è ‘Lo decidiamo a Palazzo Chigi chi è il nome’ è chiaro che non credo che il nome sarò io», ha aggiunto Marino su una sua possibile candidatura.
IGNAZIO MARINO DA FLORIS: «MI CHIEDEVANO ASSUNZIONI»
– Sui presunti dossieraggi su chi gli chiedeva raccomandazioni Marino ha poi replicato netto a Floris: «Ma le sembro uno che costruisce dossier, mi sembra che qui di persone che costruiscono dossier, dalla Panda rossa agli scontrini ce ne sono tanti, ma certo, non è Marino». «Il Pd di Roma mi pare che non debba spendere io tante parole – ha poi spiegato – Quando mi sono insediato avevo un presidente del Consiglio dell`assemblea capitolina che interrompeva sempre le sedute perché aveva sempre qualcosa da chiedere, spesso erano assunzioni non solo per la sua parte politica, la sinistra». Chi è questa persona?, è stato chiesto. «Mirko Coratti. Ma anche per la destra, addetti stampa, per altri gruppi politici dell`opposiziono». «Renzi le ha mai chiesto nulla?», ha chiesto ancora Floris. «In che senso, nel senso di togliere il disturbo?», ha chiuso, scherzando l’ex sindaco.