I candidati a sindaco di Roma che contattano Welcome To Favelas

L'assurda ascesa della propaganda politica tocca vette inarrivabili con la paradossale richiesta inviata allo staff della nota pagina social

11/05/2021 di Enzo Boldi

L’importante è che se magna. L’assurda denuncia arriva dall’arcinota pagina Instagram (e non solo) Welcome to Favelas che ha – di fatto – denunciato una tendenza politica molto in voga negli ultimi tempi. Gli amministratori della pagina (che ha oltre un milione di follower su IG e oltre 300mila seguaci su Telegram) hanno raccontato di aver ricevuto richieste da parte di alcuni candidati a sindaco a Roma che, attraverso i propri uffici stampa, hanno provato a chiedere spazio per parlare della situazione della capitale. Insomma, una sorta di spin-off della campagna elettorale, a costo zero.

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«Alcuni candidati a sindaco di Roma ci hanno contattato, tramite i loro addetti stampa, per poter intervenire sulla nostra pagina al fine di discutere della situazione di Roma, esattamente come sta succedendo in queste ore, dove candidati intervengono sulle pagine di streamer ed influencer romani». Una “denuncia” chiara, senza fare nome e cognomi per evitare speculazioni. Ma una presa di posizione decisa da parte degli amministratori della nota pagina Instagram.

Welcome to Favelas non cede al corteggiamento dei candidati sindaco a Roma

Ma per i candidati sindaco a Roma non ci sarà spazio. Almeno non sui canali di Welcome to Favelas: «Noi non ci rendiamo disponibili a essere usati come passerella politica, le promesse riservatele ai comizi e alle varie live di chi ha interesse a ospitarvi. Noi tra qualche mese saremo qui, come sempre, a mostrare la realtà dei fatti e le vere condizioni della capitale a prescindere dal colore del prossimo sindaco». Insomma, il giochino politico è facile: andare a individuare le pagine social (soprattutto quelle che si occupano quotidianamente di cronaca cittadina, come nel caso specifico) e provare un corteggiamento per proseguire, anche fuori dai canonici canali, la propria campagna elettorale. Qualcuno ha detto sì, altri hanno detto no.

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