Un rapporto sostiene che Huawei spiava 6,5 milioni di olandesi nel 2009

Secondo un rapporto del 2010 Huawei avrebbe avuto la possibilità di spiare 6,5 milioni di olandesi ma non ci sono evidenze che questo si sia verificato

20/04/2021 di Ilaria Roncone

L’Olanda è uno di quei paesi europei che sta ancora utilizzando le infrastrutture Huawei per il 5G mentre molti altri – Italia compresa – hanno preferito fornitori europei. Secondo quanto riportano Le Monde e The Guardian e secondo un rapporto riservato visto dal quotidiano olandese De Volkskrant del 2010, Huawei – che all’epoca collaborava con l’operatore KPN da un anno – avrebbe avuto accesso ai dati sensibili di 6,5 milioni di clienti. Tra questi ci sarebbe anche l’ex premier del paese, Jan Peter Balkenende, insieme ad altre personalità sensibili del mondo dell’industria e della politica.

Il rapporto in questione era stato commissionato da KPN stesso – che ha iniziato a utilizzare la tecnologia Huawei nel 2009 – dopo che AVID (servizio di intelligence olandese) l’aveva avvertito della possibilità di un’azione di spionaggio.

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La possibilità che Huawei abbia intercettato le chiamate di KPN

Le notizie arrivano da questo rapporto del 2010 – che fino a qualche giorno fa è rimasto segreto -, secondo cui esiste questa possibilità. Nel rapporto, tuttavia, non viene affermato che questo sia effettivamente accaduto ma, potenzialmente, l’azienda cinese avrebbe potuto farlo dato che aveva pieno accesso ai server. Basta questo per alimentare in Olanda – e in tutto il resto del mondo – le paure su una collaborazione con Huawei. La stampa olandese parla anche della possibilità di un intervento simile operato anche rispetto ai dati di un altro operatore, Telfort, fin dal 2004 (quando ancora non esistevano gli smartphone).

Huawei e KPN so difendono

KPN ha ammesso che un rapporto esiste ma anche di «non aver mai osservato che Huawei abbia preso le informazioni sui clienti» considerato che a nessuno dei suoi fornitori era dato «accesso non autorizzato, incontrollato o illimitato alle nostre reti e sistemi». Per il momento Huawei non è stata bandita ufficialmente dall’Olanda ma sicuramente sarà necessario, dopo quanto emerso dal rapporto, pensare a regole più severe e restrittive per il gruppo asiatico. Controlli che, a onor del vero, erano già stati raccomandati per i fornitori delle apparecchiature per le telecomunicazioni da una task force del governo olandese nel luglio 2019.

Huawei, dal canto suo, non è la prima volta che si trova al centro di preoccupazioni relative alla sicurezza nei paesi occidentali. Tutte queste ipotesi sull’intercettazione degli utenti di KPN sono state fortemente respinte: «Non siamo mai stati accusati da enti governativi di agire in modo non autorizzato». Intanto già lo scorso anno KPN è stato uno dei primi operatori dell’intera Europa a escludere Huawei dalla sua rete 5G principale, preferendo la svedese Ericsson.

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