Accordo TIM-Cdp: rete nazionale fibra ottica pronta entro marzo 2021

Via libera a TIM e Cassa depositi e prestiti per creare una rete nazionale di telecomunicazioni in fibra ottica

01/09/2020 di Marta Colombo

E’ stato raggiunto un accordo tra TIM e Cassa depositi e prestiti (Cdp) per la creazione di una rete unica nazionale di telecomunicazioni in fibra ottica. L’intesa, costruita in poche settimane, è stata raggiunta dall’amministratore delegato di Cdp Fabrizio Palermo e quello di TIM Luigi Gubitosi. Il progetto mette insieme l’infrastruttura del gruppo telefonico con Open Fiber e prevede la creazioni della società AccessCo.

«Abbiamo tracciato il percorso che, dopo l’approvazione da parte delle autorità di regolazione e di vigilanza, potrà consentirci di creare una Rete Tlc di ultima generazione necessaria per la competitività del Paese e cruciale per il rilancio dell’economia», ha spiegato Palermo.

La rete, inoltre, permetterà di «superare il digital divide su tutto il territorio nazionale in un’ottica di sistema», ha aggiunto Giovanni Gorno Tempini, il presidente della Cdp.

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TIM, Cdp e la spinta del governo

L’intesa è stata raggiunta anche grazie alla spinta decisiva del governo che è intervenuto direttamente sia su Cdp che su Tim. Ora serve l’accordo con l’Enel, che è proprietaria dell’altro 50% di Open Fiber e portare Cdp in maggioranza.

TIM, secondo l’accordo, «deterrà almeno il 50,1% di AccessCo e attraverso un meccanismo di governance condivisa con Cdp Equity sarà garantita l’indipendenza e la terzietà della società. Sono previsti meccanismi di maggioranze qualificate e regole di controllo preventivo», ha spiegato il gruppo guidato da Gubitosi.

«Il progetto prevede che la società della Rete unica sia controllata congiuntamente da parte di Cdp Equity e Tim, sia aperta al co-investimento di altri operatori e caratterizzata dall’assenza di legami di integrazione verticale rispetto ai servizi di accesso alla Rete», ha aggiunti Cdp.

Il gruppo telefonico ha fatto il primo passo costituendo FiberCop, la società dove è stata trasferita la rede secondaria, che verrà sostituita con la fibra e che andrà a fondersi con Open Fiber. 

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