Perché si parla di Houseparty per la maxi rissa di ieri a Fiumicino

Un 18enne è stato accoltellato, coinvolte 20 persone

29/03/2021 di Gianmichele Laino

Almeno 20 persone in una strada di Fiumicino. Alla fine, il bilancio – che sarebbe potuto essere anche più grave – parla di un 18enne accoltellato e di quattro persone denunciate, con le accuse di rissa in concorso e, per l’aggressore, anche lesioni aggravate. Il tutto sarebbe partito da una piattaforma di social networking che ha iniziato a conoscere i suoi splendori nel 2017: si tratta di Houseparty, un luogo virtuale in cui i ragazzi si incontrano in stanze di otto persone, dove si parla senza filtri e dove si può giocare insieme a Fortnite.

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Houseparty, cos’è la piattaforma dove sarebbe nata la rissa di Fiumicino

Secondo chi indaga, le motivazioni della rissa sarebbero da ricercare proprio all’interno delle conversazioni su Houseparty. Nessun collegamento con l’opposizione politica tra gruppi di destra e gruppi di sinistra, non regge nemmeno l’ipotesi di una rissa scatenata da motivi di gelosia: piuttosto, gli investigatori pare stiano seguendo la pista di un contrasto tra gruppi di musica rap e trap. Ma anche questo aspetto deve essere verificato.

Resta il fatto che le prime comunicazioni, i primi appuntamenti e i primi dialoghi abbiano avuto luogo su una piattaforma di social networking che ha un’utenza molto rappresentativa nei ragazzi under 25. Nel periodo del lockdown, Houseparty è stato quasi un “auspicio”: quando tutte le feste e gli assembramenti offline erano vietati, “fare festa in casa” – sebbene attraverso uno schermo – è diventato una prassi anche per i ragazzi italiani.

Come funziona il social network

L’app offre la possibilità di incontrarsi, di selezionare le proprie conversazioni attraverso amicizie più o meno strette. Può consentire ai ragazzi di avere degli “amici” preferiti e di far accedere alle proprie conversazioni anche amici di amici. Difficile, invece, che possano entrare in contatto persone che, tra loro, non abbiano avuto nemmeno un primo approccio virtuale. In passato, il social network era finito nel mirino delle critiche per le sue privacy policy ritenute troppo deboli. Un problema su cui gli sviluppatori di Houseparty hanno lavorato a lungo negli ultimi anni. In diversi paesi del mondo, l’audience della piattaforma risulta essere persino più fidelizzata di quelle di Facebook e di Instagram: il fatto di poter effettuare delle chiamate e videochiamate di gruppo (magari giocando insieme a un videogame di successo come Fortnite) permette agli utenti di trascorrere molto più tempo in maniera attiva sulla piattaforma.

Se le ipotesi investigative dovessero essere confermate, si tratterebbe di un altro caso di rissa tra ragazzi organizzata via social network: nel mese di dicembre, relativamente alle ormai famose risse al Pincio, un ruolo molto importante venne giocato dall’app di messaggistica Tellonym, particolarmente utilizzata dagli adolescenti, dietro l’illusione di un completo anonimato. In un mondo in cui il distanziamento sociale è ormai diventato uno stile di vita, le interazioni tra online e offline diventano sempre più numerose. E spesso non hanno affatto effetti positivi.

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