La polemica sulla challenge a tema Olocausto di Tik Tok

I contenuti creati non sono più facilmente rintracciabili dopo il lavoro dei moderatori

10/09/2020 di Ilaria Roncone

Nei mesi scorsi ha preso piede la Holocaust Challenge con contenuti rintracciabili tramite l’hashtag #holocaustchallenge. Se alle volte si tratta di sfide – challenge, appunto – divertenti (come accadde con quella lanciata da Djokovic), ci sono altri casi in cui i contenuti veicolati sono inqualificabili. Sicuramente da ricordare, in questo senso, la George Floyd Challenge. Come funziona #holocaustchallenge? Nella challenge sull’Olocausto le persone che partecipavano dovevano impersonare le vittime dell’orrore nazista; in alcuni casi i contenuti generati sono stati educativi mentre in altri chi ha digitato l’hashtag si è trovato davanti a contenuto semplicistici, oltraggiosi o – in alcuni casi – che miravano a sfruttare la viralità dell’hashtag ma che con l’Olocausto non avevano nulla a che vedere.

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Come funziona #holocaustchallenge

Sono centinaia i video di utenti che i moderatori hanno disperso reindirizzando la ricerca dei contenuti legati a questo hashtag, che ora risulta essere disattivato. Nelle clip i protagonisti si fingevano vittime dello sterminio raccontando una storia di fantasia – in molto con buone intenzioni, probabilmente – ma i risultati non sono sempre stati positivi tanto che il Museo statale di Auschwitz-Birkenau ha parlato di potenziale dannoso e offensivo dell’iniziativa, seppure non vada demonizzata . Più parti hanno definito la sfida inaccettabile, così come la sede nella quale si è svolta. Nei video della #holocaustchallenge molti erano truccati come se fossero vittime di violenza e malnutrizione, altri indossavano indumenti a righe per ricordare la divisa delle persone che hanno perso la vita nelle stragi della prima metà del Novecento. Alcuni video, invece, mostravano tutt’altro ma utilizzavano l’hashtag allo scopo di rendere i contenuti virali.

Opinioni sulla Holocaust Challenge

Vista la natura delicata del tema Tik Tok risulta una sede difficile da sfruttare per produrre contenuti adeguati. Qualcuno ci è riuscito e qualche contenuto è risultato essere di sensibilizzazione rispetto a una storia che non va dimenticata. Ci sono stati altri contenuti, però, che hanno utilizzato toni inadeguati col risultato di banalizzare quanto accaduto o addirittura parlare dello sterminio nazista in toni e contesti irrispettosi. C’è poi chi, non capendo il significato di una sfida del genere, ha utilizzato l’hashtag per veicolare contenuti di tutt’altro genere solo allo scopo di farli diventare virali (il che fa riflettere su quanto Tik Tok sia una sede inadeguata per determinate tematiche).

 

 

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