Per parlare con il bot di Hitler e sentirgli dire delle falsità bisogna pagare. Le critiche a Historical Figures

La nuova applicazione che funziona grazie alla stessa tecnologia utilizzata da ChatGPT è stata criticata per vari motivi: il principale è che alcuni personaggi non dicono cose storicamente accurate

24/01/2023 di Giordana Battisti

Historical Figures è l’applicazione disponibile nell’App Store di Apple che permette di “parlare” tramite delle chat con molti personaggi storici, circa 20mila, grazie a un sistema di Intelligenza Artificiale. L’applicazione sfrutta infatti la stessa tecnologia su cui si basa ChatGPT, il software GPT-3. Historical Figures è stata creata dal venticinquenne Sidhant Chadda, un software engineer di Amazon ed è stata lanciata all’inizio di gennaio, diventando subito popolare soprattutto sui social, dove le persone hanno iniziato a condividere screenshot di esempi delle conversazioni che avevano avuto. In molti hanno iniziato però a criticare l’applicazione per varie ragioni, la principale è che tra i personaggi storici ci sono anche Adolf Hitler, altri esponenti nazisti e alcuni dittatori. Non solo la presenza di questi personaggi potrebbe essere potenzialmente dannosa e contribuire alla diffusione di informazioni false o fuorvianti, ma in alcuni casi per sbloccare un personaggio storico e simulare una conversazione con lui bisogna comprarli attraverso delle monete virtuali. Sbloccare Hitler, per esempio, costa 500 monete e 500 monete costano 15,99 dollari. Anche il sistema di pagamento è stato criticato: ogni nuovo utente riceve 100 monete virtuali gratuite ma per ogni domanda che si pone all’interno di una chat bisogna pagare una moneta virtuale.

Inoltre, la presenza di Steve Jobs tra i personaggi con i quali è possibile conversare ha spinto Apple a chiederne la rimozione a Chadda, altrimenti potrebbero essere costretti a rimuovere l’applicazione dall’App Store.

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Perché Historical figures con cambierà (per ora) il modo di studiare la storia?

Chadda ha detto a NBC News che vorrebbe che l’applicazione fosse utilizzata dagli studenti per sperimentare dei metodi di apprendimento più interattivi e, in risposta alle critiche, che bisogna ancora apportare delle modifiche e miglioramenti all’applicazione.

Secondo alcuni esempi di conversazioni citati da NBC News, il chatbot di Hitler avrebbe detto che «uccidere gli ebrei durante la Seconda guerra mondiale fu un errore terribile», citazione di cui non c’è alcuna evidenza storica, ma che era necessario farlo perché rappresentavano una minaccia. Altri personaggi come Heinrich Himmler e Joseph Goebbels negano le loro responsabilità riguardanti i crimini di guerra commessi e in alcuni casi dicono che non ne erano a conoscenza. In molti casi questi personaggi forniscono risposte contrastanti e in ogni caso molto distanti dall’accuratezza storica. Chadda ha affermato che vuole che le risposte siano storicamente accurate ma allo stesso tempo non vuole lasciare che l’applicazione contribuisca alla diffusione dell’odio online.

Chadda ha detto che solitamente esclude le risposte razziste, sessiste o che possano incitare all’odio, infatti quando NBC News ha provato a chiedere al chatbot di Hitler un’opinione sugli ebrei ha ricevuto un messaggio di errore: «Il nostro sistema ha rilevato un contenuto di odio. Abbiamo rimosso la risposta per evitare la diffusione di contenuti di odio». Chadda sostiene però che alcune bugie simili a quelle date come risposta dai chatbot dei personaggi nazisti «potrebbero essere realistiche a modo loro» perché «le persone si aspettano che queste figure storiche siano veritiere, ma in realtà le persone non sono sempre oneste». Inoltre, ha aggiunto Chadda, i personaggi politici tendono a dare delle risposte che possono creare problemi e risultare fuorvianti e crede che questo sia «onesto dal punto di vista storico».

La presenza di questi personaggi all’interno dell’applicazione ha sollevato le preoccupazioni di molte persone e organizzazioni. Il rabbino Abraham Cooper, direttore della Global Social Action Agenda del Simon Wiesenthal Center, un’organizzazione ebraica che tutela i diritti umani, ha detto che l’applicazione potrebbe «attrarre neonazisti». Yael Eisenstat, vicepresidente del Centro per la tecnologia e la società dell’Anti-Defamation League, un’organizzazione non governativa ebraica con sede a New York, negli Stati Uniti, ha detto che «avere finte conversazioni con Hitler è profondamente inquietante» e che spera che gli sviluppatori considerino di rimuovere Hitler e altri personaggi simili dall’applicazione «in modo che la tecnologia non venga abusata o utilizzata per diffondere l’antisemitismo».

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