Cos’è HeyGen, il software AI utilizzato dalla Lega per far parlare Salvini in francese

Abbiamo provato HeyGen per capire come iscriversi, quanto costa e come funziona lo strumento utilizzato per far parlare Matteo Salvini in francese

19/09/2023 di Ilaria Roncone

A partire dall’utilizzo che Matteo Salvini ha fatto di HeyGen – dando parecchia visibilità allo strumento che, da quando è stato utilizzato per parlare di Pontida ai francesi, ha destato la curiosità degli italiani -, vediamo di capire cos’è questo strumento: dall’iscrizione al costo, passando per la generazione di un paio di contenuti in redazione, vediamo come funziona HeyGen e quali risultati ci si può aspettare utilizzando questa tecnologia.

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HeyGen, come iscriversi e quanto costa

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L’iscrizione sui HeyGen è semplice, basta fornire la propria mail o accedere con uno degli altri metodi possibili (anche attraverso Google). In un primo momento vengono chieste informazioni relative alla propria professione e all’uso che si farà della tecnologia di HeyGen.

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Il costo del servizio è di 59$ al mese se si sceglie di iscriversi per 30 giorni, che scendono a 48$ al mese se si sottoscrive l’abbonamento annuale. Quello che si ottiene in cambio sono 30 crediti, ovvero la possibilità di produrre 30 minuto di video (a 1 credito corrisponde 1 minuto) come quello che Matteo Salvini ha generato (lui che parla del raduno di Pontida in francese pur non conoscendo una parola: si tratta del video in italiano “doppiato” dalla voce di lui stesso che parla in francese grazie alla tecnologia AI).

Come funziona HeyGen e quali sono i risultati?

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La funzione “Video Translate” è molto semplice da utilizzare: si carica un video (che deve rispettare una serie di criteri) e si sceglie la lingua in cui si vuole tradurre. Le lingue supportare in input (i video caricati) sono inglese, spagnolo, francese, cinese, tedesco, italiano, portoghese, olandese, hindi e giapponese. Le lingue supportate per l’output (ovvero per il prodotto che viene generato) sono inglese con accento americano, inglese con l’accento del video input, spagnolo, francese, hindi, italiano, tedesco polacco, portoghese, cinese, giapponese.

I requisiti del video vengono elencati in corrispondenza del tasto per caricarli: il suono deve essere quanto più possibile pulito, senza rumori o voci di fondo; è meglio evitare la presenza di più persone (sia in termini fisici che in termini di voci, e vedremo perché in un successivo ariticolo); la risoluzione deve essere tra 360×360 e 4096×4096.

Oltre a questa specifica funzione, partendo dalla home di HeyGen è possibile – partendo da una serie di template forniti o caricando contenuti propri – far parlare un’immagine o una foto. Per farlo occorre inserire l’immagine e digitare il testo che corrisponderà alle parole che verranno dette. Viene data la possibilità, tra le altre cose, di scegliere la lingua, la tipologia di voce e la velocità del parlato.

Nel video all’inizio dell’articolo abbiamo sfruttato uno dei template messi a disposizione a seconda della tipologia di contenuto che si vuole creare. Ci sono quelli relativi alle breaking news ma anche quelli per l’e-commerce, per l’advertisement, per social media o – ancora – per la creazione di business card.

Si tratta, in sostanza, di uno strumento che permette di creare contenuti video a partire da immagini e video già esistenti che vengono doppiati e condivisi su sfondi diversi a seconda dell’esigenza di chi crea il contenuto. Il risultato può essere un video giornale (come nel caso del video che abbiamo pubblicato), una pubblicità, un reel per presentare un evento e così via.

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