Gli haters di Mattarella indagati per offesa all’onore del presidente, c’è anche un prof universitario

11 indagati, perquisizioni in tutta Italia da parte dei Ros

11/05/2021 di Gianmichele Laino

C’è anche un professore universitario di 53 anni tra gli indagati – e tra le persone che sono state perquisite – questa mattina, con un’ordinanza emessa dal procuratore della Repubblica di Roma Eugenio Albamonte ed eseguita dal nucleo dei Ros in diverse province italiane, da Roma a Latina, passando per Padova, Bologna, Trento, Perugia, Torino e Verbania. Ci sono 11 indagati, tra gli haters Mattarella, con l’accusa di offesa all’onore del capo dello Stato e istigazione a delinquere: nel mirino il comportamento sui social network degli indagati, d’età compresa tra i 44 e i 65 anni, che nei mesi scorsi avevano rivolto pesanti offese e minacce di morte via social network al presidente della Repubblica, in occasione delle nuove restrizioni causate dalle misure di contenimento della pandemia in Italia.

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Haters Mattarella, 11 indagati dalla procura di Roma

Secondo la procura, quanto fatto dalle persone coinvolte andrebbe a configurare «plurime condotte offensive nei confronti del capo dello Stato, che appaiono frutto di una elaborata strategia di aggressione alle più alte istituzioni del Paese. Numerosi sono stati i post e i contenuti multimediali offensivi rilevati dal Ros tra aprile 2020 e febbraio 2021».

Fanno discutere soprattutto l’età e le competenze di alcuni degli indagati. In modo particolare, uno di questi è un docente universitario che avrebbe utilizzato VKontakte – un social network del tutto simile, nei meccanismi e persino nelle grafiche, a Facebook, molto utilizzato in Russia – per esternare i suoi pensieri contestati dagli inquirenti nei confronti del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Pare che, in alcuni casi, ci sia una diretta correlazione tra gli indagati e ambienti legati all’estrema destra, soprattutto gravitanti intorno a gruppi che – nel corso delle ultime fasi della pandemia – hanno organizzato manifestazioni di piazza. A carico degli 11 indagati sono scattati anche sequestri di materiale informatico e di device in generale. 

Nel mese di marzo, le azioni del procuratore Albamonte si erano concentrate nei confronti di altri 10 indagati, con perquisizioni che si sono verificate soprattutto nel Lazio, a Viterbo, a Marino e ad Aprilia. Una vera e propria task force per combattere l’odio feroce nei confronti del capo dello Stato, troppe volte bersaglio – così come altre istituzioni italiane – di messaggi offensivi e di minacce di morte sui social network, in un contesto assolutamente pubblico.

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