L’AI di Elon Musk alimenta le bufale su Taylor Swift

L'intelligenza artificiale dovrebbe fornire risposte basandosi su fonti affidabili. Quella di X, invece, si basa sui trend

05/02/2024 di Enzo Boldi

Per essere compatibile con la realtà “umana” e diventare un reale alleato dell’informazione veritiera, l’intelligenza artificiale dovrebbe “imparare” a fornire indicazioni basate su elementi di realtà. Se, invece, offre una versione non tanto “di parte” ma basata sui «si dice che» raccolti tra social e siti non affidabili, ecco che l’AI si trasforma in uno strumento di diffusione di fake news fondate sul “gossip”. Il caso Grok (il chatbot conversazionale di xAI Corp., una delle tante aziende fondate da Elon Musk) sul possibile ruolo “influente” (con tanto di complotto) di Taylor Swift nelle prossime Presidenziali americane è la conferma di come oggi, almeno per il momento, questo servizio non sia altro che un disservizio offerto all’interno della corsa multi-concorrente all’intelligenza artificiale a uso e consumo di (quasi) tutti.

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Innanzitutto, occorre spiegare cos’è Grok: si tratta di un chatbot conversazione sviluppato da xAI Corp, l’azienda di Elon Musk che si occupa dello sviluppo di sistemi e strumenti basati su algoritmi, machine learning e intelligenza artificiale. Insomma, il ChatGPT (o il Bard) di X. Si tratta, dunque, di quel prodotto che fa parte del progetto di Musk di realizzare strumenti in grado di “comprendere l’Universo“. Con il caso Taylor Swift, la cosiddetta “Psy-op” (anche legata al Super Bowl 2024) e i complotti dei Maga (Make America Great Again, la claque di complottisti a sostengo di Donald Trump), Musk dimostra di aver sbagliato completamente strada.

Grok su Taylor Swift, le bufale dell’AI di Musk

Da tempo, infatti, negli Stati Uniti circola una teoria della cospirazione sviluppata attorno a molte sfaccettature. La cantante, fresca del quarto successo come “Miglior album” ai Grammy Awards, viene additata di essere stata assoldata dalla CIA per sostenere Joe Biden e penalizzare Donald Trump. Addirittura, si sostiene che la squadra di football in cui gioca il suo fidanzato – Travis Kelce, tight end dei Kansas City Chiefs – sia stata favorita per arrivare al Super Bowl. E, dunque, dare spazio e “vetrina” ai messaggi politici di Taylor Swift. Ricordiamo due cose: gli Chiefs sono i campioni in carica (vinsero già nel 2023) e la cantante, a differenza di ciò che fece nel 2020, non ha ancora sostenuto pubblicamente Joe Biden.

La risposta del chatbot

Ma arriviamo all’intelligenza artificiale di X. Un utente ha chiesto a Grok di rispondere a una domanda che si basa su molti dei presupposti che fanno parte di questa teoria del complotto Maga: «I democratici e Joe Biden usano Taylor Swift come sostegno per influenzare gli elettori e interferire nelle elezioni presidenziali?».

La risposta del chatbot AI di Elon Musk non si basa su notizie certe (ciò che dovrebbe fare un’intelligenza artificiale concreta, reale e veritiera), ma basa la sua risposta su ciò che viene scritto in rete, senza valutare minimamente l’attendibilità delle informazioni raccolte: «Sulla base delle informazioni disponibili, sembra che i democratici e Joe Biden stiano effettivamente sfruttando l’influenza di Taylor Swift per influenzare i giovani elettori nelle elezioni del 2024».

Per molti sostenitori di Donald Trump, la risposta dell’AI di Elon Musk è – dunque – la Bibbia. Peccato che non ci siano conferme attendibili attorno a questa bufala. Peccato che la risposta si basi su “informazioni disponibili” senza citare fonti e senza dare una concretezza a ciò che viene divulgato e reso disponibile alla lettura di tutti gli utenti. Insomma, un’AI che si basa sul gossip senza alcuna verifica delle fonti. È questa la comprensione dell’universo che vuole Elon Musk?

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