Imbrattato il murale di Antonio Gramsci in provincia di Bari

11/11/2019 di Enzo Boldi

Atti di deliberata ignoranza. A Turi, in provincia di Bari, è stato imbrattato il murale dedicato alla memoria di Antonio Gramsci, fondatore del Partito Comunista Italiano e dell’Unità. Il disegno è stato preso di mira da qualche benpensante che ha deciso di utilizzare una bomboletta a spray, di colore rosso, per rovinare l’opera sul muro per ricordare gli anni trascorsi nel carcere di Turi da parte del famoso politico italiano. La notizia di quanto accafuto in Puglia, con la scritta Gramsci gay, è stata condivisa dalla pagina Facebook Retake Bari, il movimento no-profit che (in tutta Italia) si occupa della tutela e della cura delle città.

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La scritta Gramsci gay, con cui è stato rovinato il murale in memoria del fondatore del Pci dovrebbe essere rimossa a breve. E gli stessi volontari di Retake Bari si sono detti pronti a intervenire in prima persona per cancellare quella vergognosa scritta sul volto del politico italiano che a Turi, dove venne recluso negli anni del fascismo.

Gramsci gay, la vergognosa scritta sul murale a Turi

«Gli amici di Turi ci segnalano l’ennesimo atto vandalico. Siamo in Largo Pozzi e tutto ciò non ha bisogno di ulteriori commenti. Siamo disponibili ad aiutarvi – si legge nel post Facebook pubblicato da Retake Bari denunciando quanto accaduto nel piccolo comune pugliese -. Chiunque voglia e possa aiutarci è benvenuto. Ci auguriamo che da qui possa nascere Retake Turi, difendiamo questa città stupenda e la sua storia».

Il fondatore del Pci e gli anni di detenzione in Puglia

In attesa che il tutto venga ripristinato e non venga più infangata la memoria (con l’omosessualità considerata ancora un insulto nel 2019), la vergogna resta. Imbrattare un murale su un personaggio storico è quanto di più folle possa partorire la mente umana che, orba dall’odio politico, perde di vista i metodi civili di contestazione.

(foto di copertina: da profilo Facebook di Retake Bari)

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