Google potrebbe consentire a piattaforme pubblicitarie rivali di pubblicare annunci su YouTube

La decisione di Google rispetto alla pubblicità su Youtube è frutto di un'indagine aperta dalla Commissione europea lo scorso anno

14/06/2022 di Clarissa Cancelli

Google consentirà agli intermediari pubblicitari rivali di inserire annunci pubblicitari su YouTube. La decisione è stata presa alla luce dell’indagine aperta lo scorso anno dalla Commissione europea per verificare se YouTube limitasse l’accesso ai dati degli utenti alle aziende concorrenti, garantendosi in questo modo una posizione di vantaggio.

Google potrebbe consentire di pubblicare annunci dei “rivali “su YouTube

La Commissione ha aperto l’indagine sulla tecnologia pubblicitaria di Google nel 2021, dopo due anni di consultazioni informali e attualmente esaminando anche il fatto che Google imponga agli inserzionisti di utilizzare i servizi Display & Video 360 e Google Ads per acquistare annunci su YouTube. La società attualmente richiede agli inserzionisti di utilizzare il suo Ad Manager per inserire annunci su YouTube. Una prassi che ha fatto scattare i controlli della Commissione. Concedendo gli annunci anche ai suoi competitors, Google mira a stoppare l’indagine Ue un’eventuale sanzione che andrebbe a toccare  il 10% del fatturato globale.

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Anche Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato del Regno Unito sta esaminando le pratiche tecnologiche dell’azienda. Google e Meta sono finite infatti nel mirino di un’indagine dell’Autorità Antitrust per avere probabilmente posto in essere condotte anti-concorrenziali nei servizi di pubblicità online. La Commissione europea ha avviato un’indagine antitrust per verificare se l’accordo del 2018 tra Google e Meta, sulla partecipazione dell’Audience Network di Meta al «programma Open Bidding» di Google, abbia violato le disposizioni dell’Ue in materia di concorrenza. Trattasi di un patto di non aggressione (nominato «Jedi Blue» dal nome in codice tratto da Guerre Stellari) tra le principali aziende della pubblicità sul web, in cui Meta pare aver accettato di non concorrere con i mezzi tecnologici di Google per ottenere in cambio un trattamento favorevole nel loro utilizzo. L’Autorità Antitrust (Cma) del Regno Unito e la Commissione  stanno, quindi, indagando il patto di cooperazione e di assistenza reciproca fra i due colossi della pubblicità online, accordo che avrebbe danneggiato tanti altri inserzionisti ed editori. Quello che Autorità Antitrust e Commissione Europea temono è che il patto possa aver rappresentato uno dei modi per scartare ab origine i concorrenti servizi di tecnologia pubblicitaria per preferire il programma di Google «Open Bidding», quindi deviando o limitando la concorrenza nei mercati della pubblicità display online, e ledendo editori, inserzionisti competitor e consumatori.

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