La storia di Google Maps che ha portato gli automobilisti a perdersi nel deserto
È accaduto la scorsa settimana in Nevada, al termine del Gran Premio di Formula 1 a Los Angeles
28/11/2023 di Enzo Boldi
Questa storia arriva direttamente dagli Stati Uniti, nelle ore successive al Gran Premio di Formula 1 andato in scena nello scenografico tracciato cittadino della Las Vegas Strip. Dopo la bandiera a scacchiera, gli oltre 300mila spettatori sono tornati a prendere la propria automobile per fare ritorno a casa. Un flusso di vetture enorme che ha congestionato le principali strade della zona. In tanti hanno utilizzato i “navigatori”, ma c’è stato un problema con Google Maps che ha fatto finire diversi automobilisti all’interno del deserto del Nevada.
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Questa vicenda è stata raccontata sui social da alcune delle “vittime” di questo incidente digitale, mostrando la situazione e il paradossale traffico lungo una strada sterrata all’interno del deserto. Il tutto per un motivo: la Interstate 15, la principale autostrada di collegamento per entrare e uscire da quella zona, era congestionata. Ed ecco il risultato provocato dalle indicazioni date da Google Maps agli automobilisti.
@justdoingshelbythings Still stuck in vegas send help 😭 #vegas #stuckinthedesert #f1 #freewayclosed #offroading #trafficjam #lost #sos #wherearewe #desert #donkeys ♬ origineel geluid – Tik Toker
Come si vede da questo filmato, non è solo un’automobile a essersi “persa” nel deserto del Nevada. Perché sono così tante? Perché le indicazioni su quella “scorciatoia” sono arrivate direttamente da Google Maps.
Google Maps deserto, cosa è successo in Nevada
Ma siamo sicuri sia totalmente colpa dello strumento di mappe in tempo reale messo a disposizione da Google? In realtà, potrebbero esserci diverse risposte a queste domande. Innanzitutto, occorre partire con una considerazione: non sempre la “strada più breve” suggerita dai sistemi di navigazione è quella migliore. Soprattutto quando si parla di traffico automobilistico (che, per natura, è variabile nel giro di pochi minuti), scegliere di seguire una strada alternativa – pur suggerita da una app dedicata – non è sempre la soluzione ideale.
Anche perché, Google Maps mette a disposizione degli utenti diverse opzioni e quanto accaduto nel deserto del Nevada potrebbe essere proprio l’effetto di una di queste. Per esempio, l’utente può decidere se disabilitare l’opzione “strade non asfaltate”. Questo vuol dire che, rimuovendo quella possibilità, il navigatore satellitare non suggerirà alternative su percorsi accidentati, sconnessi e difficilmente percorribili. Al netto di tutto ciò, appare evidente che un deserto (tra strettoie, massi e cespugli) non può propriamente essere definito come un percorso guidabile. Dunque, Google (e le altre app simili) dovrebbe evitare di inserire questi tragitti nelle loro mappe al fine di evitare quel che è successo a questi sfortunati protagonisti.