Google blocca i canali di RT e Sputnik su YouTube in tutta Europa

Non ci saranno più video realizzati da questi media affiliati allo stato russo sulla piattaforma di proprietà del colosso di Mountain View

01/03/2022 di Gianmichele Laino

La decisione era nell’aria, anche in virtù delle ripetute richieste che sono arrivate da diverse istituzioni europee, compresa la presidente della Commissione Ursula von der Leyen che aveva chiesto alle grandi compagnie di fare qualcosa di operativo per combattere la disinformazione filo-russa. Google ha annunciato che, in Europa, saranno bloccati i canali di RT e di Sputnik presenti su YouTube: in questo modo, il colosso di Mountain View ha pensato di mettere un argine significativo alla disinformazione e alla propaganda filo-russa.

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Google banna RT e Sputnik da YouTube: l’annuncio che riguarda l’intera Europa

È una notizia che sta rimbalzando in queste ore e che presenta sicuramente dei profili a loro modo storici, dal momento che un blocco di questo tipo raramente si era visto in passato e certamente non per media di questa portata. Attualmente, se ci si collega a RT e a Sputnik su YouTube, compare una schermata vuota con un solo banner che comunica Questo canale non è più disponibile nel tuo Paese. 

Google banna RT e Sputnik

La decisione, dunque, è già operativa in Italia. Google ha affermato nella sua dichiarazione che il blocco completo di questi contenuti nei vari Paesi d’Europa sarà un processo graduale e da monitorare: «A causa della guerra in corso in Ucraina – si legge nel tweet con cui Google ha annunciato la novità -, stiamo bloccando i canali YouTube collegati a RT e Sputnik in tutta Europa, con effetto immediato. Ci vorrà del tempo prima che i nostri sistemi si attivino completamente. I nostri team continuano a monitorare la situazione 24 ore su 24 per agire rapidamente».

Anche le affiliazioni di RT e di Sputnik in giro per l’Europa sono state toccate dal medesimo provvedimento (per dare un’idea, la versione italiana di Sputnik su YouTube aveva quasi 50mila iscritti). Al momento, questi media affiliati allo stato russo (e che spesso ne hanno favorito la propaganda) consigliano agli utenti di iscriversi ai loro canali Telegram, in modo da avere il quadro completo delle loro notizie. Insomma, fatta la legge trovato l’inganno.

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