Gli uomini che si fanno usare come posacenere
20/01/2014 di Dario Ferri
Ridursi come schiavi disposti a tutto pur di assecondare i desideri della propria padrona. Anche ad essere frustati, calpestati o insultati, o ad essere utilizzati trattati come un tappeto, un posacenere, un mobile dove appoggiare oggetti. Disposti, insomma, ad essere umiliati sia fisicamente che psicologicamente. Senza mostrare tentennamenti. È questa una delle perversioni più diffuse che negli ultimi tempi sta incontrando un numero sempre crescente di appassionati, e della quale si è occupato un servizio della trasmissione Lucignolo 2.0 mandato in onda nella puntata di ieri.
«GIOCHI DI RUOLO» – A svelare quanto sia largamente diffusa la pratica della dominazione e della sottomissione, spiega Lucignolo, sono le migliaia di pagine dedicate in rete, oltre alle migliaia di annunci di padrone e schiavi alla ricerca di complicità. «Sono una padrona da un paio di anni – racconta la padrona Selvaggia davanti alle telecamere di Italiauno -. Ho una vita normale, un lavoro. Amo la sottomissione, la dominazione. Invece di passare serata a giocare con la playstation io le passo con amanti di questo mondo con serate di calpestamento o giochi di ruolo». «Chi è schiavo spiega – non è per forza masochista. Può essere solo amante della dominazione o della sottomissione. Tanta gente può non condividere e non capire, però se li vivi in prima persona ti piacciono».
«NON È SESSO» – Tutto avviene rispettando la regola delle SSC, acronimo che sta per ‘sano’, ‘sicuro’ e ‘consensuale’. «Non fai mai delle cose se non si è d’accordo entrambi. Alla schiave di tutto ci dev’essere un feeling. Io non farei mai qualcosa che il mio schiavo personale non vuole». «Ci sono schiavi che durante la dominazione hanno un’eccitazione. Poi è ovvio che io, essendo sadica, non faccio finire il loro piacere… altrimenti non sarei sadica abbastanza…». «Le suole solo una cosa che guardano molto. Sono una cosa che piace. Alla gente piace la dominazione nei luoghi pubblici. Poi ci sono persone estreme che amano la pipi e la cacca, che però può portare malattie».
«VOGLIA DI ESSERE SOTTOMESSO» – Lo schiavo racconta così la sua voglia di obbedire a desideri e ordini: «Provo piacere nell’essere sottomesso all’essere femminile. Nel mio caso specifico a Selvaggia. È qualcosa che mi dà soddisfazione, mi rende felice, mi fa stare bene con me stesso. Mi piace curare anche ogni aspetto della sua vita, che può essere la casa o il vestiario, o qualunque bisogno lei abbia da espletare. Oppure anche calarmi nel suolo di donna, travestirmi. È un misto di dolore e piacere. È lì che si sta bene con noi stessi. Prediligo il calarMi nei ruoli femminili, prendermi cura della padrona in tutti i suoi aspetti della sua vita, renderla felice in quello che deve fare»
(Fonte immagini: Lucignolo 2.0 / Italiauno / Mediaset)