L’accordo inaspettato tra Giuseppe Conte e Maurizio Landini

Pare che il governo Conte II ora possa contare anche sul sostegno della Cgil. Un sostegno non totale, non a critico, ma sempre di sostegno si tratta. Quello andato in scena al Teatro Apollo di Lecce tra Giuseppe Conte e Maurizio Landini è già stato soprannominato il “patto del Salento“, con una convergenza inattesa di tematiche e obiettivi tra governo e Cgil.

L’accordo inaspettato tra Giuseppe Conte e Maurizio Landini

Era un po’ di tempo che sindacati e governi non sembravano essere sulla stessa linea d’onda. Più o meno dai tempi del governo Prodi, l’ultimo che riuscì a placare gli animi sindacalisti con delle intese sulla flessibilità del lavoro. Ecco perché il dialogo avvenuto a Lecce tra Giuseppe Conte e Maurizio Landini è inatteso ma positivo. Il leader del Governo e della Cgil si sono trovati d’accordo, anzi «d’accordissimo» come ripeteva spesso Landini,  su una dura lotta all’evasione fiscale, con carcere duro per i grandi evasori. «Chi sbaglia paga» sentenzia Conte dal palco, dichiarandosi a nome del governo che guida «favorevoli a pene detentive per i casi di conclamata e grave evasione» e allo stesso tempo il presidente del consiglio rimarca la necessità di «alleggerire la pressione fiscale». la fiscalità attuale infatti secondo Conte è «iniqua ed insufficiente» e quindi va cambiata. E qui, come in altri passaggi del suo intervento, la parola chiave sembra essere «insieme», con l’assenso esplicito di Maurizio Landini che siede al suo fianco. Basta condoni, «perché non possono diventare parte integrante della disciplina fiscale», proporre una solida alleanza tra fisco e «cittadini onesti» e un segnale «significativo» da parte dello Stato sul «cuneo fiscale, dal quale si possono reperire risorse a favore dei lavoratori».

(Credits immagine di copertina: ANSA/ ANSA/PALAZZO CHIGI PRESS OFFICE/FILIPPO ATTILI)

Share this article
TAGS