Giuseppe Conte ad Atreju con il figlio: «Sono un papà e oggi è il mio turno»

Il presidente del Consiglio è  oggi ospite di Atreju, sull’Isola Tiberina. Conte si è presentato alla festa di Fratelli d’Italia tenendo per mano il figlio adolescente, spiegando: «Oggi era il mio turno, sono un papà, se no a chi lo lascio?». Ad accogliere il premier c’era la padrona di casa della manifestazione, Giorgia Meloni che lo ha omaggiato con un applauso sostenendo: «Noi siamo i veri democratici in questa nazione. Vi chiedo di accogliere con un applauso il presidente Giuseppe Conte, oggi fa un gesto non scontato, un atto di coraggio».

L’intervista di Bruno Vespa e i malumori del pubblico

Inizialmente tuttavia il pubblico di Atreju non sembrava poi così d’accordo con Meloni e ha rumoreggiato un po’, tanto da venir ripreso da Bruno Vespa, chiamato a intervistare il presidente del Consiglio. Prima di iniziare Conte ha voluto rispondere alla platea che lo accostava al Pd: «Preciso che non ho mai avuto una tessera di partito, non ho mai partecipato neanche ad un convegno del Pd. La mia formazione è al cattolicesimo democratico, un centro che guarda a sinistra».

Conte su Salvini: l’attacco all’ex alleato

Tra i molti argomenti toccati da Vespa nel corso dell’intervista, non poteva mancare un riferimento all’ex alleato di governo, Matteo Salvini con il quale, come è noto, Conte non ha ottimi rapporti; soprattutto da quando, a metà agosto, il Leader della lega ha dato il via alla crisi di governo che ha portato alla formazione della attuale coalizione giallo-verde. Incalzato da Vespa circa l’audio “rubato” durante un colloquio informale con Angela Merkel circa l’isolamento della Lega in Europa, Conte ha detto: «Oggi pomeriggio viene Orban qui, chiedete a lui perché non ha seguito Salvini ed è rimasto nel Ppe. La Lega si è ritrovata completamente isolata, ed era quello che io intuivo anche allora. L’Italia, a partire dai temi dell’immigrazione, raramente è stata supportata dai Paesi del patto di Visegrad», ha concluso il premier.

«Non ho mai ritenuto di dover chiarire dei frammenti di un’ampia conversazione che si è svolta tra me e la Merkel» ha continuato il premier sottolineando come si trattasse di una chiacchiera rilassata. «Vedo che Salvini su questo ci sta ricamando tantissimo. Non mi sarei mai permesso di denigrare una forza politica che sosteneva quel governo. Eravamo nella prospettiva di una competizione europea e io dicevo che la Lega, dal suo punto di vista, si stava predisponendo ad una campagna molto ‘anti’ e il rischio dell’isolamento, dal mio punto di vista, era evidente», ha concluso il premier.

 

 

 

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