Addio a Giulia Maria Crespi, fondatrice del Fondo Ambiente Italiano

19/07/2020 di Enzo Boldi

Si è spenta a Milano, all’età di 97 anni, Giulia Maria Crespi. La donna è sempre stata una convinta ambientalista e fu la fondatrice del Fai. La notizia è stata comunicata dagli stessi vertici del Fondo Ambiente Italiano, ricordando tutti gli insegnamenti e la storia fatta di cultura e sensibilizzazione sulla tutela dei beni ambientali nel nostro Paese. Un tassello della storia d’Italia.

LEGGI ANCHE > Dialogo con Diego Gavagnin su come cambieranno energia e ambiente dopo il coronavirus

«Il Fai soffre per la scomparsa della fondatrice Giulia Maria Crespi. Rassicurata dallo sviluppo della Fondazione in tema di beni gestiti, paesaggio e patrimonio, si era riservata la delega per l’Ambiente, preoccupata per la salute della natura e dell’uomo – si legge nel comunicato stampa che annuncia la morte della 97enne -. Il Fai ha tradotto le sue indicazioni in pratiche virtuose nei Beni e nell’educazione al costume della sostenibilità e sempre avvertirà ai suoi fianchi questo suo ultimo sprone».

Giulia Maria Crespi, la fondatrice del Fai

Sempre in prima linea nella difesa e nella tutela dell’Ambiente. Nel 1975, insieme a Renato Bazzoni, fondò il Fai (Fondo Ambiente italiano) e ne è rimasta presidente onoraria fino a oggi, giorno del suo decesso. Nel corso degli anni portò le tematiche ambientali a un livello di consapevolezza superiore, attraverso iniziative e sostegni economici proprio per la tutela di siti da proteggere dalla mano incosciente dell’uomo.

L’eredità lasciata all’Italia

«La chiarezza del suo insegnamento, il solco tracciato, lo stile e l’entusiasmo infuso in qualsiasi cosa facesse indicano senza incertezze la strada che il Fai è chiamato a seguire per il bene del Paese, fissata nella missione che lei stessa contribuì a definire – si legge ancora nella nota del Fai -. Le idee, le emozioni, lo stile e i fatti che hanno segnato la lunga e operosa vita di Giulia Maria Crespi sono contenuti nella sua autobiografia Il mio filo rosso pubblicata da Einaudi nel 2015».

(foto di copertina: da Fondo Ambiente Italiano)

Share this article